Chiuso l’allevamento degli orrori di Cesano: esultano gli animalisti che avevano filmato immagini di violenze

Chiuso l’allevamento degli orrori di Cesano: esultano gli animalisti che avevano filmato immagini di violenze
SENIGALLIA  - Chiuso l’allevamento degli orrori di Cesano, esultano gli animalisti. Avevano indignato l’intero Paese, arrivando anche oltre i confini nazionali,...

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SENIGALLIA  - Chiuso l’allevamento degli orrori di Cesano, esultano gli animalisti. Avevano indignato l’intero Paese, arrivando anche oltre i confini nazionali, le immagini delle ripetute violenze sui maiali, tra cui l’uccisione di una scrofa malata a martellate. Nel 2018 un investigatore sotto copertura dell’organizzazione Essere Animali, assunto come operaio, filmò con una telecamera nascosta i comportamenti violenti del personale nei confronti dei maiali.


La scelta di cessare l’attività è stata dell’allevatore ma per l’organizzazione ciò è chiaramente imputabile alla diffusione del filmato choc. Infatti ha chiuso dopo aver inviato al macello gli ultimi suini. Non ci sono più state infatti altre richieste dopo lo scandalo. Seguirono due interrogazioni parlamentari e una regionale, e anche l’allora Ministro della Salute Giulia Grillo condannò le violenze.

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«Le immagini filmate dal nostro investigatore hanno svelato una realtà di abusi e violenze continui – dice Simone Montuschi, presidente di Essere Animali -. Sin dalla diffusione dell’indagine, il nostro obiettivo è stato quello di chiudere l’allevamento e oggi possiamo finalmente dire che nessun animale verrà più maltrattato nell’allevamento degli orrori, un risultato che conferma l’importanza delle nostre indagini che costituiscono uno strumento fondamentale per far luce sui reati a danno degli animali».


Prosegue l’azione legale che l’organizzazione ha mosso contro i responsabili delle violenze, denunciati alla Procura della Repubblica di Ancona per i presunti reati di uccisione di animali e maltrattamento di animali, oltre che per specifiche violazioni alla normativa di protezione dei suini. In seguito alla denuncia, i carabinieri forestali effettuarono un blitz, sequestrando la mazza utilizzata per uccidere la scrofa, diversi taser usati al di fuori della normativa vigente, i tubi di ferro con cui venivano picchiati gli animali.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico