Centro d’accoglienza per profughi ucraini all'ex hotel Massi, a due passi dalla Rotonda a mare

Centro d’accoglienza per profughi ucraini all'ex hotel Massi, a due passi dalla Rotonda a mare
SENIGALLIA - L’ex Hotel Massi diventa un Cas, un centro di accoglienza straordinaria per profughi ucraini. A giorni verrà siglato l’accordo in prefettura che...

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SENIGALLIA - L’ex Hotel Massi diventa un Cas, un centro di accoglienza straordinaria per profughi ucraini. A giorni verrà siglato l’accordo in prefettura che avrà una durata di sei mesi, rinnovabili, e per il fine settimana è attesa l’apertura. L’idea della Fondazione Caritas ha incontrato la grande generosità della Fondazione Mirco Giacomelli e così è nato il progetto. 

 


La famiglia Giacomelli, ora proprietaria dello storico albergo di piazzale Morandi, che era stato aperto nel 1960, ha messo a disposizione la struttura che in questo periodo sarebbe comunque rimasta chiusa, concedendola volentieri alla Caritas per aiutare donne e bambini in fuga dalla guerra. «Il progetto è portato avanti da Fondazione Caritas e Fondazione Mirco Giacomelli – spiega Giovanni Bomprezzi, direttore di Fondazione Caritas - innanzitutto ringrazio la famiglia Giacomelli che, avendo a disposizione questa importante struttura, l’ha messa a disposizione. Abbiamo pensato a un centro di accoglienza straordinaria che ci consenta di dare una risposta immediata ai numerosi profughi ucraini. Qui potranno essere accolti da operatori e volontari, in attesa di effettuare lo screening sanitario, completare le pratiche burocratiche e capire come avviare una seconda accoglienza in altre realtà in base alle esigenze». Saranno soprattutto mamme con bambini. Il protocollo d’intesa verrà siglato con la prefettura insieme all’Unione dei comuni perché c’è una rete, avviata da tempo, che vede Caritas e servizi sociali collaborare. 


Sono più di 30 camere per oltre 50 posti a disposizione. «Ringraziamo i numerosi volontari che nelle ultime settimane si sono adoperati instancabilmente - prosegue Bomprezzi - perché, trattandosi di una struttura chiusa da un paio d’anni, necessitava di alcuni interventi. Ringrazio anche la Giunta comunale che è venuta a fare un sopralluogo, dimostrando sostegno e interesse a questo progetto, segno di una comunità accogliente». A pochi metri gli ospiti avranno il mare, la Rotonda e anche il centro storico. Una posizione strategica per consentire loro di vivere la città e non dover trascorrere il tempo chiusi nell’edificio. Muovendosi a piedi potranno raggiungere i principali luoghi d’interesse. «Per quanto riguarda la durata – conclude il direttore – riguarda sei mesi ma potrebbe anche essere prolungata, nel caso ce ne fosse la necessità. Noi ovviamente ci auguriamo che non siano necessari nemmeno sei mesi perché questo vorrebbe dire che la guerra è finita e con essa l’emergenza che stiamo vivendo». 


Il sindaco Massimo Olivetti, accompagnato dai suoi assessori, ha visitato domenica la struttura congratulandosi per l’ottimo lavoro svolto nel rendere fruibile l’albergo, per l’operativa che vede la Caritas sempre piena di idee per risolvere i problemi nel più breve tempo possibile oltre, ovviamente, alla generosità della famiglia Giacomelli che ha concesso gratuitamente la struttura alberghiera. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico