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SENIGALLIA - E’ disposta per oggi l’autopsia per accertare le cause della morte di Arrigo Damadei, il carabiniere trovato senza vita martedì sera nella sua abitazione. La salma è stata trasferita nell’obitorio dell’ospedale di Torrette, dove verranno disposti gli accertamenti medici, necessari a chiarire l’accaduto. Il decesso è avvenuto per cause naturali.
Il medico legale ha ipotizzato un infarto o un aneurisma. Sembra avesse una parte della testa particolarmente livida che avrebbe fatto pensare ad un’emorragia interna ma, essendo caduto, potrebbe essere stata anche una conseguenza.
Lo choc
L’appuntato non soffriva di alcuna patologia, si sottoponeva ad esami di routine che mai avevano fatto emergere alcun tipo di problematica. Da alcuni anni viveva a Sant’Angelo, in via Borgo Marzi dove si è consumata la tragedia. Era solo in casa quando si è sentito male.
La commozione
Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Marcello Liverani, lo conosceva bene. «Era una gran brava persona – il suo ricordo - un papà meraviglioso». Il militare era legatissimo alla moglie Tania e alla figlia Emma. La bambina tra pochi giorni compirà 5 anni. Sarà il primo compleanno senza il suo eroe, il suo papà. I funerali si terranno a Chiaravalle, la città dove il carabiniere era nato e cresciuto e dove vivono i genitori Stefano e Patrizia. Probabilmente saranno sabato mattina ma per fissare data e orario sono in attesa del nulla osta, che arriverà solo oggi terminato l’esame autoptico. Ci sarà il picchetto d’onore dei carabinieri. Arrigo Damadei aveva frequentato le scuole a Chiaravalle poi si era arruolato. Aveva prestato servizio in un reparto speciale prima in Sicilia, poi in Emilia Romagna e da alcuni anni si era riavvicinato a casa. Aveva accettato l’incarico nella Compagnia dei carabinieri di Senigallia presso la stazione di Ostra Vetere. Viveva a Senigallia nella frazione di Sant’Angelo. Tornava spesso a Chiaravalle dove c’è sgomento e incredulità per quello che è accaduto. Lo ricordano come un gigante buono. Era molto alto e aveva un cuore enorme. «Spesso tornava a mangiare qui a Chiaravalle anche con la moglie e la bimba – lo ricorda un amico – era socievole, buono, molto educato e affabile. Il suo grande cuore e il suo modo di fare sempre gentile lo rendevano una persona davvero speciale».
La dedica
David Socci a nome degli amici di infanzia gli ha dedicato un pensiero. «Erri – come lo chiamavano loro – resterai sempre con noi, indimenticabile, ricorderemo sempre la tua grandezza». A trovarlo esanime è stata la moglie martedì sera, rientrata a casa prima di cena. Era andata a fare delle commissioni e si era allarmata perché aveva provato a chiamarlo più volte senza ottenere risposta. Al suo rientro il marito era steso sul pavimento del bagno. Inutili purtroppo i soccorsi che la donna ha immediatamente attivato.
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Corriere Adriatico