Senigallia, camerieri pagati tre euro all’ora e un contratto che è un miraggio

SENIGALLIA Camerieri pagati circa 3 euro l’ora con la promessa di un contratto che non sempre arriva. In certe situazioni vengono richiamati, in prova nel weekend, ma se si...

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SENIGALLIA Camerieri pagati circa 3 euro l’ora con la promessa di un contratto che non sempre arriva. In certe situazioni vengono richiamati, in prova nel weekend, ma se si permettono di contestare questa modalità il telefono non squilla più. Tra dicembre e gennaio ci sono stati alcuni casi che vanno a screditare una categoria di onesti datori di lavoro. I camerieri sfruttati, per non passare da problematici con il rischio di rimanere senza un’occupazione, abbozzano o se ne vanno cercando altro, per non farsi terra bruciata intorno. Segnalazioni però arrivano ai sindacati che chiedono maggiore rispetto per loro e controlli per situazioni lavorative al limite. 

 

La richiesta

«Qualifichiamo l’occupazione» chiede Giovanni Giovanelli, responsabile Cisl Senigallia che, in merito alla carenza cronica di personale, come evidenziano i continui appelli dei ristoratori, aggiunge: «Non è vero che non ci sono persone disposte ad essere occupate, anzi denunciamo nuovamente il mancato rispetto delle regole fondamentali di un rapporto di lavoro e spesso l’utilizzo del periodo di prova senza alcuna effettiva assunzione. Si lavora un weekend con la promessa di un’assunzione che poi non risulta – prosegue -. Incontriamo lavoratori ai quali vengono proposti tre contratti a chiamata oppure tirocini che camuffano contratti di lavoro a tempo pieno. Sono molte le zone grigie che nascondono irregolarità contrattuali e retributive. L’irregolarità lavorativa nasconde la grande piaga dell’evasione fiscale, che danneggia la fiscalità nazionale e quella locale». Un problema che non riguarda solo il settore della ristorazione che, in città, è il più diffuso. 

Il rischio-irregolarità

«La nuova norma che estenderà l’applicazione dei voucher anche nel settore dell’agricoltura – ricorda Giovanelli -sarà l’anticamera per il lavoro irregolare e per lo sfruttamento in una filiera produttiva già soggetta a questi fenomeni». Tornando alle modalità di impiego dei lavoratori aggiunge: «la Cisl di Senigallia è profondamente preoccupata del mancato rispetto di alcuni istituti contrattuali (periodo di prova) e legislativi (part-time, contratto a chiamata) che favoriscono il lavoro grigio, tendente sempre più verso il nero. Il nostro territorio deve attivare tutti gli anticorpi sociali per qualificare il lavoro, rendere stabile l’occupazione, riconoscere dignità retributiva contrattuale e professionale ai lavoratori». La Cisl chiede l’attivazione di un tavolo di confronto con le associazioni datoriali per favorire il lavoro regolare e contrastare i fenomeni di dumping contrattuale, così da promuovere in tutte le filiere produttive il rispetto delle norme. «Auspichiamo la collaborazione di tutti gli stakeholder – conclude - una capillare azione d’informazione riguardo alle regole contrattuali (periodo di prova, inquadramento e retribuzione) rivolta a tutti e, in particolare, a giovani e fasce deboli».

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Corriere Adriatico