Senigallia, piange il calcio cittadino Si è spento Luciano Messersì

Senigallia, piange il calcio cittadino Si è spento Luciano Messersì
SENIGALLIA - E’ morto Luciano Messersì detto “Bistecca”, noto negli anni ’70 anche come il mago del caffè quando lavorava come barista da...

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SENIGALLIA - E’ morto Luciano Messersì detto “Bistecca”, noto negli anni ’70 anche come il mago del caffè quando lavorava come barista da Giampaoli ma i più giovani lo ricorderanno come custode dello stadio delle Saline, dove ha collaborato con molte società sportive. E’ venuto a mancare la mattina di Natale in ospedale, dove era ricoverato da diversi giorni a causa dei traumi riportati in un grave incidente stradale. Aveva 66 anni.


A darne la notizia è stato il Senigallia Calcio. «Purtroppo un altro grande personaggio del calcio di Senigallia ci ha lasciato - l’annuncio sulla pagina Facebook della società sportiva - un personaggio così non si troverà più. Ciao Luciano sarai sempre e per sempre nei nostri cuori». Proprio un anno fa il Senigallia Calcio lo aveva omaggiato con un simbolico “Oscar alla carriera”, riconoscendogli quell’instancabile aiuto che Luciano Messersì ha sempre dato, dagli spogliatoi ai campi. Un tuttofare per molte società sportive ma soprattutto un amico e una persona su cui tutti potevano fare affidamento. Se molti oggi lo ricordano collegandolo al mondo del calcio, la sua fama per i meno giovani è legata invece all’attività svolta nel bar Giampaoli, ora Caffè Centrale su Corso 2 Giugno, e affonda le radici negli anni ‘70.


«Quando ho iniziato a lavorare da Giampaoli lui era già li – lo ricorda Bruno Perini, titolare del bar tabaccheria di via Cellini - ed era famoso perché faceva il miglior caffè della città negli anni ’70, lo chiamavano anche il mago del caffè. Poi è andato a lavorare alla Ciare e io ho aperto l’attività in via Cellini - prosegue nel racconto - ma siamo rimasti sempre amici e quando finiva di lavorare passava a trovarmi. Gli piaceva la carne ed era stato soprannominato bistecca. Inizialmente il calcio nemmeno gli piaceva ma quando è andato a lavorare come custode nel campo sportivo della Saline ha iniziato a collaborare con le società sportive. Molti oggi lo associano quindi al mondo del calcio e al suo grande impegno e disponibilità data in questi anni alle squadre». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico