«Non possiamo cacciare gli abusivi». Il sindaco Mangialardi sui parcheggiatori: «È compito delle forze di polizia»

«Non possiamo cacciare gli abusivi». Il sindaco Mangialardi sui parcheggiatori: «È compito delle forze di polizia»
SENIGALLIA -  Il sindaco Mangialardi torna sul tema dei parcheggiatori abusivi, nel rispondere al turista accerchiato insieme alla moglie incinta in piazzale Morandi, e...

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SENIGALLIA -  Il sindaco Mangialardi torna sul tema dei parcheggiatori abusivi, nel rispondere al turista accerchiato insieme alla moglie incinta in piazzale Morandi, e ammette di non avere lui i poteri per arginare il fenomeno. «Certamente comprendo i motivi della segnalazione – interviene il sindaco Mangialardi - ma per quanto riguarda i parcheggiatori abusivi non rientra nelle facoltà degli agenti di polizia municipale, quindi nelle competenze di questo ente, allontanare o espellere i cittadini extracomunitari senza regolare permesso di soggiorno. L’intervento dei nostri agenti si può limitare solamente al contrasto del commercio abusivo e alla confisca del materiale detenuto senza i relativi permessi». Il primo cittadino ricorda quindi le singole competenze.


«Il controllo sull’immigrazione spetta invece alle altre forze di polizia – aggiunge -, che assicurano nel territorio le necessarie indagini per cercare di investigare sugli ingressi irregolari ma soprattutto sui capi delle organizzazioni criminali che sfruttano altri soggetti per i propri interessi: una vera vergogna». Quindi se si presentano dei problemi bisogna chiamare le forze dell’ordine e nel frattempo il primo cittadino suggerisce anche come comportarsi nei confronti degli stranieri presenti nei parcheggi. «In attesa che chi di competenza adotti le misure opportune per il controllo di questo fenomeno – conclude Maurizio Mangialardi - credo che sia sufficiente tentare di rapportarsi con questi ragazzi con la necessaria comprensione o con un gentile diniego, se non si vuole acconsentire alle loro richieste». Spesso però gli automobilisti temendo ripercussioni pagano, per evitare appunto di ritrovarsi la macchina rigata, oppure evitano di sostare. Quest’ultima è la soluzione trovata dal turista che ha avuto paura nel vedere tanti ragazzi intorno e ha temuto anche per la moglie che era incinta. Non volendo pagare l’euro richiesto ha rinunciato al parcheggio. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico