«Dopo l’alluvione, stufette e acqua fredda». Un invalido civile racconta la sua odissea a Senigallia

«Dopo l’alluvione, stufette e acqua fredda». Un invalido civile racconta la sua odissea
SENIGALLIA  - «Mi lavo con l’acqua fredda e per scaldarmi accendo la stufetta, ma non so se ce la farò a resistere fino a Natale». È lo sfogo...

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SENIGALLIA  - «Mi lavo con l’acqua fredda e per scaldarmi accendo la stufetta, ma non so se ce la farò a resistere fino a Natale». È lo sfogo di Oriano Cacciani, 58enne invalido civile. Vive in uno degli alloggi di via Piave che i servizi sociali gli hanno assegnato da diversi anni. Un condominio misto, con appartamenti privati e altri pubblici. Lui sta in uno di quest’ultimi, ma tutti hanno lo stesso problema. Lalluvione del 15 settembre ha danneggiato irrimediabilmente la centrale termica e ci sono delle difficoltà nel reperire i pezzi da sostituire, oltretutto parecchio costosi. 

 


Il timore


Appena è giunto il freddo lui, come gli altri, si è dovuto attrezzare con le stufette. La preoccupazione iniziale riguardava la bolletta che sarebbe arrivata ma i servizi sociali si sono già attivati per risolvere questo problema. Per la centrale termica fuori uso se ne occupa, invece, Erap. Trattandosi di un condominio misto, tramite l’amministratore, deve risolverlo insieme ai privati. «Ringrazio i servizi sociali perché mi hanno contattato per aiutarmi a pagare la bolletta dell’energia – prosegue – ero molto preoccupato perché da solo non ce l’avrei mai fatta. Però è dura senza riscaldamento. Finora sono stato zitto e ho sopportato perché il tempo è stato clemente ma ormai sono trascorsi tre mesi, ogni volta fissano una scadenza diversa, e non ce la faccio più. Ora dicono che per Natale sarà tutto risolto. C’è anche gente anziana e non vogliamo ammalarci».

Vuole lanciare un appello. «Chiedo di fare presto – conclude – la stufetta non riscalda come i termosifoni e fa freddo poi non so se sia un problema mio ma l’acqua calda non arriva o meglio dura pochi secondi poi diventa ghiacciata». I servizi sociali andranno oggi a verificare perché l’acqua calda, diversamente dai termosifoni, era stata riattivata. A quanto pare, però, non funziona bene.

«I servizi sociali stanno seguendo con la massima attenzione la vicenda – interviene il sindaco Massimo Olivetti – restando a disposizione per qualsiasi necessità. La questione dei riscaldamenti non dipende dal Comune ma mi unisco all’appello del cittadino, chiedendo ad Erap di dare massima priorità a quest’emergenza perché venga ripristinato quanto prima l’impianto di riscaldamento». Ieri un tecnico è invece intervenuto per riparare l’ascensore, rimasto danneggiato dall’alluvione.

 

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Corriere Adriatico