Alluvione a Senigallia: sono 39 le famiglie alloggiate in albergo. «Mettete a disposizione abitazioni sfitte»

Alluvione a Senigallia: sono 39 le famiglie alloggiate in albergo. «Mettete a disposizione abitazioni sfitte»
SENIGALLIA -  Ad un mese dall’alluvione ci sono ancora 39 famiglie in albergo perché non si trova un alloggio provvisorio, nonostante siano diverse migliaia...

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SENIGALLIA -  Ad un mese dall’alluvione ci sono ancora 39 famiglie in albergo perché non si trova un alloggio provvisorio, nonostante siano diverse migliaia le seconde case libere in città. «I servizi sociali stanno accompagnando le famiglie che si sono rivolte a noi – spiega Maurizio Mandolini, dirigente dei Servizi sociali - per progettare soluzioni personalizzate, temporanee o definitive in base alle singole esigenze. C’è bisogno di un’ulteriore dimostrazione concreta di solidarietà della nostra comunità, che deve concretizzarsi nella messa in disponibilità di case da parte di proprietari di abitazioni sfitte». 

 

Lo scenario


Sono 306 le famiglie senigalliesi che hanno dovuto o voluto lasciare la propria casa, di queste 267 hanno presentato domanda per il contributo di autonoma sistemazione, essendosi trasferite da parenti o amici, mentre 39, non sapendo dove andare, si trovano in albergo. Chi ha figli minori a Le Querce di Senigallia, gli altri a Marzocca all’Hotel Atlantic. L’appello è rivolto anche ad Ostra dove sono 70 le persone fuori casa, soprattutto a Pianello. Di queste 54 hanno presentato domanda per l’autonoma sistemazione mentre 16 sono in albergo. Lunedì ad Ostra erano 45 quindi molte, nel frattempo, hanno trovato una soluzione ma non tutte. Serve un ultimo sforzo per consentire a chi è ancora fuori casa di poter riappropriarsi di un po’ di normalità. «Al centro della nostra attività di aiuto e supporto – prosegue il dirigente dell’Unione dei Comuni Terre della Marca Senone – ci sono i cittadini evacuati a causa dell’insalubrità degli ambienti delle proprie case. Le situazioni delle persone assistite sono diverse perché c’è chi è proprietario e chi in affitto, chi ha iniziato i lavori di ristrutturazione e chi invece non vuole rientrare».

Brugnetto


Molti hanno paura che possa accadere di nuovo e non sanno se valga la pena sistemare casa ma soprattutto se potranno sentirsi al sicuro. Tra questi ci sono i residenti del condominio Villa Giannini a Brugnetto, al civico 108 della Corinaldese. Sono 16 unità immobiliari, di cui 7 al piano terra. Alcuni residenti sono in albergo, altri da parenti. Il condominio si trova vicino alla vasca di espansione, in corso di realizzazione, ed è stato tra i più danneggiati dall’alluvione. «Noi chiediamo garanzie prima di avviare i lavori per sistemare le abitazioni che sono andate distrutte – interviene l’avvocato Martina Zambelli, residente che parla anche a nome dei vicini –, non vogliamo investire altri soldi con il rischio che poi possa accadere di nuovo ma soprattutto vogliamo stare al sicuro, perché se l’alluvione fosse avvenuta di notte quelli che abitano al piano terra sarebbero morti tutti». 


L’incontro


Il sindaco Massimo Olivetti è già andato a parlare con loro, incontrando quelli che alloggiano in hotel. «Si è parlato addirittura di eventuali espropri – prosegue Zambelli- anche se non sono chiare la fattibilità, anche a livello economico, e la tempistica. Noi chiediamo risposte certe e rapide dal sindaco e che si faccia promotore di un incontro con la Regione e gli enti competenti, perché abbiamo il diritto di sapere se potremo tornare nelle nostre case o se sistemarle sarebbero soldi buttati via. E’ passato un mese e non è più tollerabile vivere nell’incertezza».

 

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Corriere Adriatico