Senigallia, gli alluvionati tra ricordo e rabbia: «Pochi fatti, dateci il commissario»

Senigallia, gli alluvionati tra ricordo e rabbia: «Pochi fatti, dateci il commissario»
SENIGALLIA Striscioni, cartelli, fotografie e poi corone d’alloro, lanciate dal ponte di Pianello ieri pomeriggio nel fiume in ricordo delle vittime dell’alluvione,...

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SENIGALLIA Striscioni, cartelli, fotografie e poi corone d’alloro, lanciate dal ponte di Pianello ieri pomeriggio nel fiume in ricordo delle vittime dell’alluvione, con la benedizione di don Luca Principi. I comitati di tutta la vallata si sono riuniti nella frazione del Comune di Ostra a quasi otto mesi dalla tragedia. Presenti anche diversi esponenti politici. «Dobbiamo ricordare le vittime – le parole di Eraldo Raffaeli, Comitato 15 settembre - ma le nostre istituzioni devono fare di più di quello che stanno facendo. Le opere fatte sono poche e insufficienti. Chiediamo un commissario efficace ad acta, che non debba barcamenarsi tra un’istituzione e un’altra ma che possa decidere». 

 


La polemica 

Accompagnato da numerosi applausi l’intervento accorato di Andrea Morsucci, Comitato tra 2 fiumi. «Siamo andati avanti per 40 anni con la politica dei rimpalli, un ping pong. Con questi lavori sono soldi bruciati. Sono passati 8 mesi e ci sono ancora piante attaccate ai ponti e dentro il fiume. Lavori campati per aria. Basta parlare di eventi eccezionali, non è vero niente. Abbiamo foto storiche di come erano gli alvei dei fiumi, erano puliti non c’era una pianta. Bisogna togliere da dentro la breccia. Senigallia è incosciente, anestetizzata, non si rende conto. Se non facciamo questi lavori parliamo di aria fritta, se non si tolgono ghiaia e piante non c’è vasca di espansione che tenga, riprendiamo l’acqua». 

Ha annunciato che chiederanno la proroga dello stato d’emergenza per altri 12 mesi e poi concluso: «Si può campare così con 35 allerte meteo negli ultimi 5 mesi? Ai turisti diciamo state ai piani alti? Quanto duriamo?» Paolo Turchi, Comitato di Brugnetto, ha aggiunto «Sono 40 anni e più che non si fa niente anzi si fanno i danni. Vorrei che gli amministratori di tutti questi anni chiedessero scusa. Non c’è una cultura del territorio, funziona solo dove c’è reddito, tutto il resto si dimentica e lo dimentica chi deve gestire il territorio. Per me ci sono responsabilità politiche poi quelle giudiziarie le vedranno i giudici. Ci saranno anche altre manifestazioni, forse riusciremo ad andare anche in Regione. A Senigallia è aumentato il consumo degli psicofarmaci del 40%, la gente non riesce a dormire, c’è un’allerta di media ogni 3 giorni. Stanno facendo lavori in alcuni casi decenti e in altri fatti male e pericolosi. C’è il fiume ancora da pulire». Sono insoddisfatti gli alluvionati. Chiedono sicurezza del fiume, un adeguato sistema di allertamento e ristori. Intanto a Senigallia, quasi in contemporanea, è stata scoperta ieri pomeriggio la targa posizionata in via Perilli, di fianco al Misa nel tratto che attraversa il centro, per ricordare il livello raggiunto dall’acqua lo scorso 15 settembre.

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Corriere Adriatico