Scontrini fantasma, ristoratore di Fabriano non collega il registratore all'Agenzia delle Entrate: attività chiusa per 30 giorni e multa. Occultati ricavi per quasi 2 milioni di euro

Scontrini fantasma, ristoratore di Fabriano non collega il registratore all'Agenzia delle Entrate: attività chiusa per 30 giorni e multa. Occultati ricavi per quasi 2 milioni di euro
FABRIANO - Non aveva mai collegato il proprio registratore fiscale all'Agenzia delle Entrate: sospesa l'attività per 30 giorni. Le Fiamme Gialle del Comando...

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FABRIANO - Non aveva mai collegato il proprio registratore fiscale all'Agenzia delle Entrate: sospesa l'attività per 30 giorni. Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ancona, nell’ambito delle attività di polizia economicofinanziaria finalizzate alla verifica della corretta emissione degli scontrini telematici da parte degli operatori commerciali della provincia dorica, hanno individuato un «noto soggetto economico di Fabriano, operante nel settore della ristorazione», che non aveva mai collegato, fin dalla sua istallazione, il proprio registratore telematico alla rete dedicata, evitando in tal modo di comunicare i propri dati fiscali all’Agenzia delle Entrate.

Cosa prevede la normativa

L’attuale normativa prevede che dal 1° gennaio 2020 i soggetti che effettuano le operazioni qualificate come commercio al minuto o attività assimilate devono memorizzare elettronicamente e trasmettere telematicamente all'Agenzia delle Entrate entro i 12 giorni successivi i dati relativi ai corrispettivi giornalieri conseguiti, certificati con l’emissione dello scontrino elettronico. Unitamente alla sanzione prevista per la mancata installazione del misuratore telematico, è scattata nei confronti del ristoratore anche la sanzione accessoria con provvedimento di chiusura dell’esercizio per un periodo di 30 giorni.

Omessa dichiarazione

L’Agenzia delle Entrate di Ancona, al termine di un accertamento eseguito sulla base di una verifica fiscale condotta dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Fabriano, ha provveduto alla denuncia dell'imprenditore per il reato di omessa dichiarazione (previsto dall’art. 5 del D.Lgs 74/2000) per aver occultato al fisco ricavi per 1.908.000 euro, omettendo il pagamento delle imposte sui redditi per circa settecentonovantatremila euro e Iva per duecentodiecimila euro. L’evasione fiscale costituisce un grave ostacolo allo sviluppo economico perché distorce la concorrenza e l’allocazione delle risorse, mina il rapporto di fiducia tra i cittadini e lo Stato e penalizza l’equità, sottraendo spazi d’intervento a favore delle fasce sociali più deboli. Da qui l’importanza dell’azione “chirurgica” svolta dalla Guardia di Finanza contro chi evade quanto dovuto al fisco.

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Corriere Adriatico