Crolla la volta della chiesa a Cabernardi: «Per fortuna era vuota. Sarebbe stata una tragedia»

Crolla la volta della chiesa a Cabernardi: «Per fortuna era vuota sarebbe stata una tragedia»
SASSOFERRATO - Tragedia sfiorata a Cabernardi. Una parte della volta di un altare laterale di Santa Maria delle Spinelle, la chiesa del piccolo paese della miniera di zolfo...

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SASSOFERRATO - Tragedia sfiorata a Cabernardi. Una parte della volta di un altare laterale di Santa Maria delle Spinelle, la chiesa del piccolo paese della miniera di zolfo risalente al XVII esimo secolo già lesionata dal sisma del 2016, è crollata durante la notte. A dare l’allarme è stato, ieri, di prima mattina, il parroco Don Alberto Castellani. Sul posto sono immediatamente intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Fabriano. 

 

La dinamica

Hanno recuperato gli oggetti sacri e transennato l’edificio religioso. Le dinamiche sono ancora da chiarire del tutto ma dai primi rilievi il tetto si sarebbe ammalorato nel tempo per un’infiltrazione d’acqua. «Da una prima valutazione, ha ceduto del tutto - spiega don Alberto - una delle travi di legno della cappella dedicata alla Madonna di Lourdes. Per fortuna la statua della Madonna è rimasta illesa e anche quella di Santa Bernardetta e del Cristo Morto. Che ci fosse un problema – confida - lo avevo capito da una macchia di umidità apparsa sulla volta e che, purtroppo, nel tempo si faceva sempre più larga. Non so se questa sia stata una delle cause del crollo ma avevo segnalato diverse volte il problema a vari tecnici e diversi enti». 
Trema ripensando a tutte le attività che la chiesa ospita, specialmente d’agosto quando Cabernardi si riempie di villeggianti.

«Celebriamo durante la settimana diverse messe e poi, il venerdì, il catechismo estivo con i bambini. Il crollo in un altro momento - conclude - avrebbe provocato un disastro». Dello stesso parere il sindaco di Sassoferrato Maurizio Greci. «La casa parrocchiale, adiacente alla chiesa è inagibile da qualche anno – racconta - ma la chiesa non poneva problemi. Se fosse successo durante le normali funzioni si sarebbe sfiorata la tragedia. Purtroppo, è l’ennesimo colpo al cuore di una comunità che ha già dovuto affrontare gli effetti dell’alluvione del 15 settembre scorso e, adesso, vede danneggiata la sua chiesa parrocchiale, un punto di riferimento per il paese. Ora come sempre ci si dovrà rimboccare le maniche e cercare di ricostruire il prima possibile con l’aiuto degli enti preposti ecclesiastici e statali». 



Mauro Marcucci, il presidente del Circolo Acli di Cabernardi, ha già messo a disposizione del parroco la sala dell’ex circolo dei minatori di zolfo per le funzioni religiose. «E’ una bella batosta per la nostra piccola collettività - osserva - ma ho fiducia nella resilienza dei cabernardesi. Anzi, sono convinto che risveglierà ancora una volta il loro profondo senso di comunità che si tradurrà in azioni concrete. Confidiamo nell’azione rapida della Curia per ridare l’unico luogo di culto rimasto nel raggio di chilometri».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico