Volano schiaffi tra moglie e marito. Lei finisce al pronto soccorso: «Mi ha picchiato». Ma lui si difende: «Le ho prese io»

Volano schiaffi tra moglie e marito. Lei finisce al pronto soccorso: «Mi ha picchiato». Ma lui si difende: «Le ho prese io»
SANTA MARIA NUOVA  - Litiga col marito pesantemente, per futili motivi, poi volano schiaffi. E scatta la chiamata al numero unico di emergenza 112. L’allarme,...

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SANTA MARIA NUOVA  - Litiga col marito pesantemente, per futili motivi, poi volano schiaffi. E scatta la chiamata al numero unico di emergenza 112. L’allarme, lunedì pomeriggio verso le 16 in un appartamento dove vive una coppia di trentenni originari del Pakistan. La donna (34 anni) ha chiamato aiuto disperata, dicendo che il marito l’aveva picchiata e doveva andare in ospedale.

 

Sul posto si precipita un’ambulanza della Croce verde di Cupramontana e trasporta la donna al pronto soccorso dell’ospedale “Carlo Urbani” di Jesi, con un codice di bassa gravità. Lei lamentava dolori alla testa, al collo, al braccio sinistro. Ha raccontato ai soccorritori, disperata, di essere stata malmenata dal marito al culmine di una lite. E che non era la prima volta. Sottoposta a tutti gli accertamenti sanitari del caso, compresi gli esami radiografici, per la donna non sono emerse fratture o complicazioni, tant’è che è stata dimessa nella stessa giornata con una prognosi di pochi giorni.

Non è stato necessario attivare il percorso del “codice rosa”, programma di protezione per le donne vittime di abuso o violenza che prevede l’intervento immediato dei sanitari in contatto con le forze dell’ordine e autorità giudiziaria, poiché i traumi erano lievissimi e il marito-violento non si è recato in ospedale per esercitarle una qualche pressione psicologica che la intimidisse a non denunciarlo. Anzi, si è rivolto lui stesso ai Carabinieri per raccontare la sua versione. «Non l’ho menata io, è lei che ha picchiato me». Più rari e meno eclatanti, ma i casi di violenza anche sugli uomini esistono. Dunque, saranno i militari a dover trovare la verità nelle due versioni contrapposte, fermo restando che in questi casi i due coniugi, vista la lieve entità delle lesioni, possono procedere a querela di parte.

 

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Corriere Adriatico