Ricatto in chat per una foto intima di una minorenne che ha vent'anni. Scoperte, finiscono nei guai due giovani

Ricatto in chat per una foto intima di una minorenne che ha vent'anni. Scoperte, finiscono nei guai due giovani
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ANCONA - Spedisce foto intime all'interlocutore durante una chat su un sito d'incontri, poi si dichiara minorenne e chiede 100 euro. Se non paga, è la minaccia, sarà denunciato per detenzione di materiale pedopornografico. Poi la presunta mamma della ragazza alza il prezzo e ne vuole altri 400 euro per le spese dello psicologo al fine di far riprendere la ragazza dal "trauma" subito. Cinquecento euro in tutto. In realtà mamma e figlia minorebbne erano due ventenni residenti in Romagna che hanno tentato di raggirare un giovane che, durante una navigazione internet, aveva clicca sul banner pubblicitario di un annuncio su un sito di incontri, in chat, attraverso l'applicazione WhatsApp. Entrambe le ragazze, con alle spalle episodi illeciti specifici, sono state denunciate alla procura di Ancona dalla Polizia Postale e Comunicazioni delle Marche. Per rendere più credibile il fatto, le ragazze avevano inscenato anche una denuncia via telefono in diretta alla locale Questura. Anche in questo caso all'altro capo c'era una sedicente funzionaria dell'ufficio minori. La "falsa poliziotta", con toni concilianti, aveva consigliato al ragazzo di pagare le spese per evitare la querela. A questo punto era stato effettuato il pagamento ma il giorno successivo, recatosi in questura per parlare con la sedicente funzionaria e chiarire una volta per tutte l'equivoco il giovane ha scoperto che la poliziotta in realtà non esisteva. Così era stato lui a far scattare la querela e le indagini hanno portato a individuare le due ventenni.

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Corriere Adriatico