Ancona, in due ospedali diversi ma nello stesso momento: a processo il medico con il "dono" dell'ubiquità

Ancona, in due ospedali diversi ma nello stesso momento: a processo il medico con il dono dell'ubiquità
ANCONA - Avrebbe prestato servizio contemporaneamente all’ospedale di Fabriano e in quello di Sassoferrato, secondo l’accusa. Delle due l’una: o aveva il...

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ANCONA - Avrebbe prestato servizio contemporaneamente all’ospedale di Fabriano e in quello di Sassoferrato, secondo l’accusa. Delle due l’una: o aveva il dono dell’ubiquità o forse smarcava il cartellino in modo infedele. È chiaramente quest’ultima l’ipotesi della procura di Ancona. A processo per truffa è finito un dirigente medico (ora in pensione) indagato per aver percepito indebitamente una somma di circa 3mila euro tra il 2015 e il 2017. 

 

L’indagine


In settimana si è aperto il procedimento penale nel tribunale di Ancona a carico del professionista che, all’epoca dei fatti, lavorava all’ospedale Profili di Fabriano. Il medico, difeso dall’avvocato Giuliano Natalucci, è stato denunciato per truffa ai danni dell’Asur (oggi Ast) che, tramite l’avvocato Angelo Borrelli, si è costituita parte civile e ora chiede un risarcimento. Secondo la ricostruzione dei carabinieri che hanno condotto le indagini, il medico smarcava il cartellino all’ospedale di Fabriano, ma contemporaneamente effettuava prestazioni sanitarie extramoenia nel presidio di Sassoferrato, dove eseguiva visite geriatriche e di controllo della pressione sugli anziani pazienti. Insomma, in più circostanze sarebbe stato in due posti diversi nello stesso momento. L’indagine si sarebbe concentrata, in particolare, nel periodo tra il 2015 e il 2017 quando si sarebbero registrate diverse irregolarità durante il consueto orario di lavoro del dirigente medico. Con questo trucchetto - ammesso che sia accertato e dimostrato - secondo l’accusa avrebbe percepito indebitamente dall’Asur una retribuzione extra non dovuta per circa 3mila euro. Per questo ora dovrà rispondere di truffa ai danni dell’azienda sanitaria per cui lavorava. L’imputato, che nel frattempo ha raggiunto la pensione, dovrà comparire di nuovo in tribunale nella prossima udienza fissata per il 17 maggio. 

 

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Corriere Adriatico