Portonovo a peso d'oro, rincari fino a 300 euro per ombrellone e lettini. Ma le prenotazioni stagionali fioccano

Portonovo a peso d'oro, rincari fino a 300 euro per ombrellone e lettini. Ma le prenotazioni stagionali fioccano
ANCONA -  Il fascino della Baia non smette di stregare. Nemmeno quando gli operatori, sotto la spinta dell’inflazione, si vedono costretti a ritoccare il listino...

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ANCONA -  Il fascino della Baia non smette di stregare. Nemmeno quando gli operatori, sotto la spinta dell’inflazione, si vedono costretti a ritoccare il listino dei prezzi. Quest’anno, infatti, una giornata intera a Portonovo può trasformarsi in un salasso. Non che la scorsa stagione fosse low cost. Ma l’estate in arrivo si farà sentire soprattutto per la grande capacità di alleggerire le tasche dei vacanzieri. 

 

Il caro ombrellone 


In media gli stagionali risentiranno di circa un 20% in più rispetto al prezzo dell’anno scorso. «Abbiamo aumentato di 100 euro la prima fila, per un massimo di 3.200 euro tutto incluso» afferma Michele Giacchetti, titolare dell’omonimo balneare che si affaccia sul mare tra la Torre e la Chiesetta. Alla Capannina, il titolare Maurizio Sonnino ha aumentato di 300 tutte le file «per un prezzo finale che oscilla tra i 2mila euro e i 2.900 euro a seconda dei servizi compresi» spiega l’imprenditore, puntualizzando che «comunque erano dieci anni che mantenevamo gli stessi prezzi, adesso non era più possibile. Tra rincaro delle materie prime e bollette alle stelle non ci stavamo più dentro». La stangata, infatti, ha colpito indistintamente tutti, mettendo le attività produttive sotto scacco. «Faccio l’imprenditore - ribadisce Sonnino - purtroppo devo far tornare i conti». Ma nonostante l’impennata dei prezzi, non mancano le richieste. Anzi, sembra che anche quest’anno la domanda sia superiore dell’offerta. «Abbiamo sempre la nostra clientela - afferma Giacchetti - ormai abbiamo chiaro come sarà l’andamento della stagione». E se gli operatori già ad inizio marzo hanno un’idea di cosa aspettarsi, vuol dire che alle email di richiesta conferme inviate ai clienti stagionali le risposte affermative sono state la quasi totalità. «Negli ultimi 20 anni - prosegue Giacchetti - il trend è stato costante. Portonovo piace non solo ai local, ma anche ai turisti che vengono da altre regioni». E se un tempo erano i marchigiani che si allungavano verso i lidi romagnoli attirati da un’offerta più legata all’intrattenimento, ora è l’inverso. «Ne arrivano tanti di riminesi - continua Giacchetti - d’altronde quando vedi un mare come il nostro t’innamori e non te lo scordi più». Intanto i ristoranti della Baia cominciano a riaprire le porte ai clienti. Il primo ad aver riacceso i fornelli è il Laghetto. «Siamo operativi da oggi (ieri per chi legge, ndr) - afferma Marcello Nicolini - e già stiamo andando molto bene con le prenotazioni». Grazie alle temperature di questi giorni che hanno anticipato una primavera fuori stagione è comprensibile ipotizzare che il pranzo domenicale vista mare andrà quasi sicuramente sold out. «Infatti siamo al completo - conferma Nicolini - ma del resto siamo aperti solo noi e il ristorante Pesci fuor d’acqua. Quindi c’è ancora poca scelta». 


L’allarme 


Ma dietro ai tanti segnali positivi che mettono già di buon umore gli operatori di Portonovo, si nasconde una preoccupazione che accomuna tutto il settore del turismo. E riguarda ovviamente il grande buco del personale stagionale. «Quest’anno è una tragedia - sospira Sonnino - mai avuto così tanta difficoltà, nonostante le numerose inserzioni pubblicate non c’è risposta». E’ il dramma che stanno vivendo quasi tutti gli operatori, e sembra si sia addirittura aggravato rispetto alla stagione scorsa. «Noi apriremo il ristorante il 29 marzo - prosegue Sonnino - in qualche modo ci tareremo. C’è il rischio di dover fare qualche coperto in meno. Ma il problema non è tanto adesso, quanto nel pieno della stagione». 

 

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Corriere Adriatico