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ANCONA «Uno era steso a terra, non poteva difendersi. Gli altri due erano in piedi, gli davano pugni e calci in faccia, senza pietà». Il racconto choc è di Billi Lababidi, titolare de “L’Arte della Pizza” in via Benincasa, traversa di corso Mazzini. È stata sua madre a trovarsi di fronte a quella scena paurosa avvenuta martedì sera davanti al Teatro delle Muse, lato via della Loggia. Ha ripreso la scena con il cellulare, poi ha girato il video al figlio. «Sono andata a prenderla di corsa, al mio arrivo non c’era più nessuno ma a terra si vedevano le chiazze di sangue», dice il pizzaiolo.
Il racconto
«Erano circa le 23,30 - ricorda -. Si picchiavano in tre, due contro uno. Quel poveretto è stato colpito con pugni e calci alla testa, lo stavano massacrando di botte». Un pestaggio-lampo, a quanto pare, perché i contendenti si sono dati alla fuga prima ancora che qualcuno potesse chiamare i soccorsi, tant’è che le forze dell’ordine non sono intervenute sul posto. «Erano sicuramente ubriachi», sostiene Lababidi.
I controlli
Fra clochard, ubriaconi e ragazzini molesti, corso Mazzini si sente stretto in una morsa e invoca aiuto. Non è solo una questione di decoro, ma di pubblica sicurezza. «Servirebbero più controlli - interviene Paolo Limberti, titolare della Casa del Tortellino -. Io mi alzo presto al mattino e alle 6 c’è già gente che gira per strada con la bottiglia in mano. Quel che succede la sera non lo so perché per fortuna chiudiamo prima. Molti se la prendono con la mensa del povero, ma lavoriamo qua da trent’anni e devo dire che non ha mai dato problemi particolari, al di là di qualche sporadica zuffa».
Ma l’aggressione al barman avvenuta nel tardo pomeriggio del 25 aprile è come un brivido che percorre il corso vecchio, un improvviso lampo di violenza che turba i commercianti, sempre più preoccupati. «Quando abbiamo sentito le urla provenire dal bar, abbiamo temuto il peggio. Era da un po’ di tempo che non registravamo episodi così gravi e sinceramente speriamo che sia solo un caso isolato - commenta Gianluca Papa della Pizzeria del Papa -. Ma non è bello vivere con la sensazione che prima o poi può capitare anche a te. Il centro il sabato e la domenica pomeriggio si riempie di ragazzini che bevono e alzano il gomito. Il rischio che possa succedere qualcosa da un momento all’altro c’è sempre». L’idea di estendere l’ordinanza restrittiva sul consumo di alcolici al centro, come già avviene al Piano, alimenta il dibattito tra i commercianti. «Non credo che abbia molto senso, si penalizzerebbero solo i gestori dei locali - sostiene Papa - perché chi vuole ubriacarsi il modo lo trova sempre e i giovani lo sanno bene: basta rifornirsi al primo market disponibile».
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Corriere Adriatico