«Mio figlio preso e portato in Romania. È un dramma non poter fare il padre». La testimonianza di un papà jesino di 52 anni, ex convivente a processo

L'accusa per lei, 34 anni, è di sottrazione di minore

Il tribunale di Ancona ha condannato l’imputato
ANCONA «Vivo un dramma da cinque anni. Cinque anni in cui mi è stato negato il diritto di poter essere padre». Così un 52enne jesino davanti al giudice...

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ANCONA «Vivo un dramma da cinque anni. Cinque anni in cui mi è stato negato il diritto di poter essere padre». Così un 52enne jesino davanti al giudice Alessandra Alessandroni nel corso del processo che vede imputata la sua ex convivente, una romena di 34 anni, per sottrazione internazionale di minore. L’uomo si è costituito parte civile con l’avvocato Rino e Bartera e in aula ha raccontato i frammenti di un dolore scoppiato alla vigilia di Natale del 2018. 

La distanza

Non chiede tanto la condanna dell’ex convivente, quanto di poter riavere suo figlio di 5 anni in Italia e di poterlo vedere in maniera costante, non con le difficoltà di una distanza di oltre 1.500 chilometri. Quel 24 dicembre del 2018, il 52enne era tornato a casa dal lavoro e non aveva trovato la compagna e il bimbo ad aspettarlo. Sul tavolo c’era un biglietto, dove c’era scritto la donna stava andando a trovare i parenti in Romania. Sospettando che quel viaggio non fosse solamente temporaneo, il papà del bambino era andato immediatamente a sporgere denuncia alle forze dell’ordine. Da quel momento si è innescato un labirinto procedurale che ancora oggi è perdurante. «Io non posso essere genitore» ha detto al giudice. «Vedo mio figlio saltuariamente. Ha quasi scordato la lingua italiana» ha raccontato. In aula anche la nonna paterna del piccolo: «È una disperazione continua non vederlo crescere». Al processo si è costituita parte civile anche l’associazione Penolope Marche Odv.

Le versioni

La donna, che è difesa dall’avvocato Mauro Paolinelli, sostiene di essere sfuggita a una storia violenta, tanto da indurla a fare istanza per togliere la potestà genitoriale all’ex compagno. Lui rigetta con forza la versione dell’ex, che non avrebbe fatto altro che strappare immotivatamente e all’improvviso il bambino dall’amore del padre. Inizialmente, la procura aveva chiesto l’archiviazione nei confronti della romena, ma il gip ha riaperto il caso. Il processo è stato aggiornato al 4 dicembre.

 

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Corriere Adriatico