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ANCONA «Vivo un dramma da cinque anni. Cinque anni in cui mi è stato negato il diritto di poter essere padre». Così un 52enne jesino davanti al giudice Alessandra Alessandroni nel corso del processo che vede imputata la sua ex convivente, una romena di 34 anni, per sottrazione internazionale di minore. L’uomo si è costituito parte civile con l’avvocato Rino e Bartera e in aula ha raccontato i frammenti di un dolore scoppiato alla vigilia di Natale del 2018.
La distanza
Non chiede tanto la condanna dell’ex convivente, quanto di poter riavere suo figlio di 5 anni in Italia e di poterlo vedere in maniera costante, non con le difficoltà di una distanza di oltre 1.500 chilometri.
Le versioni
La donna, che è difesa dall’avvocato Mauro Paolinelli, sostiene di essere sfuggita a una storia violenta, tanto da indurla a fare istanza per togliere la potestà genitoriale all’ex compagno. Lui rigetta con forza la versione dell’ex, che non avrebbe fatto altro che strappare immotivatamente e all’improvviso il bambino dall’amore del padre. Inizialmente, la procura aveva chiesto l’archiviazione nei confronti della romena, ma il gip ha riaperto il caso. Il processo è stato aggiornato al 4 dicembre.
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Corriere Adriatico