ANCONA - La Procura di Ancona ha chiesto una condanna a un anno e otto mesi di reclusione per l’appuntato dei carabinieri che sparò contro l’auto dei...
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Ieri la vicenda è arrivata sul tavolo del gup di Ancona Francesca Zagoreo che il 7 novembre emetterà la sentenza. Per il titolare dell’inchiesta, il pm Mariangela Farneti, vi fu un eccesso colposo nell’uso dell’arma da parte dell’imputato, Mirco Basconi: l’accusa ipotizza l’ omicidio colposo in quanto non avrebbe dovuto sparare in direzione dell’auto che tentava di eludere il controllo dei carabinieri. La difesa - avvocati Mario e Alessandro Scaloni - ha chiesto l’assoluzione, sostenendo che l’uso dell’arma fu del tutto legittimo e che il reato non sussiste.
L’auto, un suv Mercedes bianco risultato rubato a Loro Piceno, era stata segnalata dopo le 18 in fuga da Pian Volpello di Castelleone di Suasa con a bordo gli autori di un furto in un’abitazione della zona. I carabinieri l’avevano intercettata sulla provinciale. Il mezzo non si era fermato e ne era scaturito un inseguimento terminato in via Canonici, Contrada Lanternone. Ipotizzando che l’auto fosse stata abbandonata dai malviventi, un appuntato e il maresciallo erano scesi a controllarla. Invece il suv, con i banditi a bordo, era ripartito rischiando di investirli. L’appuntato rimasto nella vettura di servizio aveva aperto il fuoco quattro volte. Un altro colpo lo aveva esploso l’altro appuntato per fermare l’auto ed evitare che gli altri militari venissero travolti. Due proiettili colpirono una gomma e il parafango, un altro, di rimbalzo, ferì alla testa il 24enne trovato poi in fin di vita nell’auto abbandonata poco distante dagli altri due malviventi. Il ragazzo morì quattro giorni dopo in ospedale ad Ancona. Parti civili i genitori e tre fratelli della vittima, tramite gli avvocati Maurizio Cacaci e Teodoro Serino: chiedono un risarcimento di due milioni di euro e 500 mila euro. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico