JESI - Aspetta un parente al Pronto soccorso e ne approfitta per rubare rame dalle caldaie dell'ospedale. E' successo la scorsa notte all'ospedale Civile, dove i...
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Il giovane, nell’attendere un suo parente che si trovava presso il Pronto soccorso, per effettuare delle cure mediche, verso le 22.30 ha notato che i locali caldaia, a piano terra nei pressi del parcheggio, avevano le porte socchiuse, e, approfittando del buio e dell’angolo nascosto, ha cominciato ad asportare, una alla volta, 5 serpentine in rame dal peso di 20 kg ciascuna, portandole nei pressi dell’auto, in attesa di caricarli. Questi movimenti sospetti, però, sono stati notati da un cittadino che si trovava ai piani alti del nosocomio e che ha chiamato il 112 ed avvisato il personale medico che si trovava a piano terra. Il nomade notato l’allarmismo del personale sanitario, è rientrato in sala d’attesa fingendo di essere uscito a fumare.
La pattuglia immediatamente intervenuta, dopo aver visto nel parcheggio quest’autovettura con il portabagagli aperto e i sedili già ribaltati, ha subito notato C.E. nell’atrio dell’ospedale e lo ha sottoposto a perquisizione personale e veicolare, che ha consentito appunto il ritrovamento di quel materiale in rame, dal valore di 500 euro circa, riconosciuto e restituito.
Oltre a contestargli l’aggravante di aver commesso un furto su cose esistenti in edificio pubblico, è stata applicata per la prima volta a Jesi, la specifica aggravante del furto di materiale sottratto ad infrastrutture destinate a servizi pubblici. Il Pm Paolo Gubinelli ha disposto gli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida e del giudizio con rito direttissimo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico