Topi nelle case tra le vie Fabriano e Cingoli: esplode la rabbia dei residenti

Topi nelle case tra le vie Fabriano e Cingoli: esplode la rabbia dei residenti
OSIMO  - È più grave e delicata di quanto potesse sembrare la situazione dell’erba incolta in via Fabriano, con i nuovi giochi nell’area ludica che...

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OSIMO  - È più grave e delicata di quanto potesse sembrare la situazione dell’erba incolta in via Fabriano, con i nuovi giochi nell’area ludica che non possono essere usati per il verde infestante. La segnalazione di una nonna, con tanto di video che immortala marciapiedi e zona verde con erba alta, ha sollevato un forte dibattito sul degrado dell’area attorno a via Fabriano e via Cingoli, a sud del San Carlo. Alcuni residenti hanno perfino postato foto choc di topi che entrano negli appartamenti. 

 
A intervenire mettendoci la faccia e annunciando segnalazioni ai vigili urbani è il consigliere comunale di Energia Nuova Michele Feliciani, spiegando che «è un tema discusso anche nell’ultimo Consiglio e motivo per il quale stiamo preparando il nuovo Prg». In sostanza Feliciani ricorda che «ai tempi sono state create delle lottizzazioni enormi e il costruttore prima di chiuderle e consegnarle al Comune doveva realizzare le opere connesse, fogne, strade, marciapiedi ma solo dopo aver fatto le abitazioni. Così alcune parti sono completate, altre no, e tutto rimane ancora in mano al costruttore che non ha completato quanto previsto. 


Non bisogna stupirsi se il lotto è incompiuto da oltre 15 anni, è lo stato delle cose in molte zone osimane. Nella peggiore delle ipotesi l’azienda fallisce e tutto finisce al curatore fallimentare». In definitiva l’area che ha sollevato il dibattito social, compreso il parco giochi, «è di proprietà e responsabilità del costruttore che - rileva Feliciani - non ha ancora ottenuto il collaudo definitivo per passarle al Comune».

Michela Staffolani di Fratelli d’Italia si fa portavoce dei disagi dei residenti: «Segnalano i problemi e chiedono che siano risolti. A loro non interessa di chi è la colpa. Pagano le tasse, vogliono servizi funzionanti. Che si faccia pressione sui proprietari per intervenire o lo faccia direttamente il Comune, a loro non importa. Una risposta concreta, questo chiedono, non scambi di responsabilità e accuse».

 

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Corriere Adriatico