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OSIMO - Un’infermiera del poliambulatorio di piazza del Comune derubata da un uomo senza fissa dimora già noto alle forze dell’ordine di mezza Italia per reati contro il patrimonio. A finire nei guai, denunciato per furto dal commissariato di polizia di Osimo, è un sessantenne originario di Spoleto ma con residenza a Padova, a quanto pare di passaggio nelle Marche.
La vicenda risale alla scorsa settimana, quando un’infermiera del poliambulatorio della Asur che si trova all’inizio della salita del Duomo, si stava preparando a concludere il suo turno di lavoro mattutino. In quel frangente si accorge di un uomo abbigliato in maniera stravagante, con un giubbotto rosso e i capelli arruffati, che esce dal suo ufficio privato per allontanarsi velocemente verso l’uscita. In un primo momento l’infermiera, che ha sui 50 anni, lo scambia per un paziente alla ricerca del medico di turno, ma appena rientra nel suo ufficio realizza che le cose sono andate diversamente: la sua borsa, lasciata dietro un mobile, era stata rovistata e all’interno non c’era più il portafogli. Fortunatamente non c’era dentro del denaro, ma soltanto i documenti d’identità e delle carte di credito, subito bloccate.
La segnalazione
A quel punto chiama il 113 e i poliziotti diretti dal commissario Stefano Bortone intervengono immediatamente sul posto, ma dell’ignoto autore del furto non c’era più traccia.
I precedenti
Di recente aveva scontato pure una pena detentiva, ma questo non lo ha fatto desistere dal continuare a vivere abitualmente del ricavato di furti e truffe. Non è chiaro con quale mezzo fosse arrivato ad Osimo, ma secondo gli inquirenti è certo che non avesse alcun interesse in zona, se non quello di commettere reati di natura predatoria per poi scappare, sperando di farla franca. Il borsone che aveva con sé, all’interno del quale era custodito il giubbotto rosso presumibilmente indossato al momento del furto, conteneva anche altri indumenti di vario colore, che il sessantenne probabilmente indossava ogni volta per camuffarsi e per non essere riconosciuto dalle sue vittime. Per questo, oltre alla denuncia per furto, nei suoi confronti è scattato il provvedimento del foglio di via obbligatorio con il divieto di ritorno, senza la preventiva autorizzazione, per un periodo di tre anni. Una misura di prevenzione emessa dal Questore di Ancona e prevista proprio per soggetti ritenuti socialmente pericolosi e che si trovino fuori dal luogo di residenza. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico