Furti in serie nei negozi di Osimo, tradito dalle telecamere: 52enne portato in carcere

Furti in serie nei negozi, tradito dalle telecamere: 52enne portato in carcere
OSIMO  - Aveva derubato diversi negozi del centro storico. Ad incastrarlo, cinque anni fa, le telecamere comunali e il successivo ritrovamento della refurtiva nella sua...

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OSIMO  - Aveva derubato diversi negozi del centro storico. Ad incastrarlo, cinque anni fa, le telecamere comunali e il successivo ritrovamento della refurtiva nella sua abitazione. Ma dopo la condanna in primo grado, la riduzione di pena in sede d’Appello e i successivi pronunciamenti di Cassazione e Tribunale di sorveglianza, le porte del carcere di sono aperte venerdì mattina per il 52enne osimano che ora dovrà espiare due anni e due mesi di reclusione. 

 


Gli uomini del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Osimo, nell’ambito dell’attività di prevenzione incentivata dal Questore Cesare Capocasa, hanno infatti dato esecuzione all’ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona a carico dell’uomo, accompagnandolo a Montacuto. Il 52enne, esattamente 5 anni fa, si era reso responsabile di una serie di piccoli furti ai danni di negozianti del centro cittadino. Immortalato dalle immagini di videosorveglianza pubblica, era stato subito individuato ed arrestato. 

La perquisizione


La successiva perquisizione in casa aveva consentito il ritrovamento della merce trafugata, subito restituita ai legittimi proprietari. Condannato in primo grado, si era visto poi ridurre la pena in sede d’Appello; la Corte Suprema di Cassazione aveva invece respinto il ricorso per inammissibilità e la condanna era dunque divenuta definitiva. Il condannato aveva così richiesto di poter espiare la pena in regime di affidamento in prova o ai domiciliari, ma il Tribunale di Sorveglianza ha ritenuto non sussistessero i presupposti per l’accoglimento dell’istanza. 


In aggiunta ai residui di pena per altri reati commessi in passato, dovrà ora scontare due anni e due mesi di reclusione, con la facoltà di accedere ai programmi di giustizia riparativa previsti dall’ordinamento. 

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Corriere Adriatico