Trappole a luci rosse Anziani nel mirino

Trappole a luci rosse Anziani nel mirino
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OSIMO - Propongono prestazioni sessuali, i vecchietti accettano ma prima di consumare vengono derubati del portamonete. Quando se ne rendono conto, è toppo tardi: la bella ragazza è già sparita. In passato questo genere di furti con raggiro è stato praticato persino al cimitero Maggiore di Osimo, nelle vicinanze dei bagni pubblici.


Adesso diversi episodi si stanno verificando nell'area del Mercato dell'Erbe di Osimo raggiungibile da 3 entrate: una da via San Francesco, l'altra dalla scale o dall'ascensore dei Cantinoni e l'ultima da un vicolo di piazza Boccolino. Da qualche tempo arrivano, infatti, segnalazioni negli uffici del Commissariato di Ps sulla presenza di ragazze forestiere che nelle vicinanze dell'area dei banchi con i prodotti ortofrutticoli cercano di adescare con promesse o esplicite avance di carattere sessuale gli anziani, per poi sfilargli il portafogli.

Sarebbero già stati consumati furti e tentativi di furto ma nessuno è stato formalizzato in denuncia, forse per il senso di pudore e vergogna delle vittime. Qualche giorno fa i poliziotti del commissariato cittadino pensavano di essere a un passo dalla soluzione del giallo.

Una sconosciuta si era fermata sotto il loggiato del palazzo comunale, seminascosta tra gli archi che si affacciano su via San Francesco, e sembrava osservare con insistenza i movimenti degli osimani più attempati che entravano e usciva dal vicino Ufficio postale di piazza Rosselli. Qualche cittadino, notato quell'atteggiamento sospetto e temendo che fosse animata da cattive intenzioni, ha subito telefonato al 113.

Alcuni poliziotti in borghese della Squadra Anticrimine si sono appostati, poco dopo, in piazza Boccolino, nelle vicinanze del loggiato di palazzo comunale, per verificare di persona che cosa stesse accadendo. L'ingresso del Mercato coperto si trova a meno di 50 metri da quelle logge.

I poliziotti pensavano di trovarsi di fronte a una delle maliarde pronta a truffare i nonnetti con il loro appeal. Invece si sono subito resi conto che la donna di origine rom, residente a Jesi, ben vestita e con numerosi precedenti penali per reati contro il patrimonio, teneva, sì, un comportamento poco limpido ma non era giovanissima.


Per un insieme di altri fattori, la situazione non lasciava, comunque, presagire nulla di buono e allora gli agenti hanno deciso di allontanare subito la jesina dal Comune di Osimo, con un provvedimento del Questore di Ancona e di munirla di foglio di via obbligatorio con il divieto di ritornare nella città dei senza testa per un periodo di tre anni. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico