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OSIMO - Le Liste civiche bocciano la proposta di spostamento dell’unica sede Usca della Valmusone. Quella attuale, nei locali delle Ferrovie sul piazzale della stazione di Osimo comporta disagi al traffico per le auto in attesa che vanno ad intasare la corsia nord della statale Adriatica. Il sindaco Pugnaloni, dopo aver incontrato lunedì il direttore del distretto sanitario, ha annunciato di aver proposto una soluzione alle Ferrovie.
Quella di utilizzare il piazzale Odino Valperga, nel quale il Comune è pronto ad installare la tenda della Protezione civile per medici ed infermieri impegnati nei tamponi in modalità drive-in. La sede si sposterebbe di circa 50 metri più a nord dell’attuale, sempre con ingresso nel piazzale della stazione ma lasciando più spazio alle auto in coda.
La proposta però viene bocciata dalle Liste civiche, che tramite il presidente del consiglio regionale Dino Latini e la capogruppo consiliare Monica Bordoni insistono: «Occorre spostare la sede Usca in un sito che non attraversi la frazione di Osimo Stazione, spostarla di qualche metro più avanti non risolve il problema della viabilità, del traffico e dello smog».
Per Ginnetti «l’ampliamento del piazzale potrebbe risolvere in parte il problema del traffico ma si tralascia un aspetto ben più importante», ovvero «la carenza di personale medico e paramedico dell’Usca di Osimo». Come mai a marzo e aprile scorsi, nonostante il boom delle infezioni e le case di riposo piene di positivi, non si verificavano questi disagi sulla statale 16 e l’Usca riusciva a far fronte a tutti gli impegni? «Perché –spiega Ginnetti- oltre alla postazione di Osimo Stazione era attiva quella di Loreto, 5 medici e 2 infermieri che presidiavano tutta la zona sud di Ancona per fronteggiare la pandemia. Oggi abbiamo solo la sede di Osimo con 2 medici che devono rispondere a tutte le necessità». Che vanno dall’esecuzione dei tamponi di diagnosi e di guarigione, alle visite domiciliari, al monitoraggio dei positivi e a tutta l’attività amministrativa.
Inoltre l’Usca «è stata caricata anche di eseguire i tamponi per le scolaresche in quarantena, attività che in primavera veniva coperta dalle strutture presenti ad Ancona e attualmente non più operative» rivela Ginnetti. Che parla dunque di «un’emergenza nell’emergenza» perché «in questo periodo di notevole aumento dei contagi c’è urgente necessità di potenziare il personale sanitario dell’Usca di Osimo Stazione». Se Asur e Regione ci riuscissero, le attese delle auto sarebbero minori e di conseguenza la Ss 16 meno ingolfata.
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Corriere Adriatico