Chi prende il Reddito di cittadinanza adesso potrà lavorare per il Comune

Chi prende il Reddito di cittadinanza adesso potrà lavorare per il Comune
OSIMO - Sono 657 i beneficiari del reddito di cittadinanza in Valmusone, di 460 potranno iniziare a breve a lavorare grazie ai Progetti utili alla collettività (Puc) che...

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OSIMO - Sono 657 i beneficiari del reddito di cittadinanza in Valmusone, di 460 potranno iniziare a breve a lavorare grazie ai Progetti utili alla collettività (Puc) che verranno illustrati dal Comitato dei sindaci. Secondo il dato messo a disposizione ieri dall’Ambito territoriale sociale numero 13, che comprende Valmusone e Riviera del Conero, la parte del leone la fa ovviamente Osimo per il numero di residenti: su 35mila abitanti, ci sono 247 beneficiari del reddito e 173 potenziali partecipanti al Puc. 

 

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Ma è Loreto a sorpresa che spicca per redditi di cittadinanza in rapporto agli abitanti. Nella città mariana sono infatti ben 146 su 12mila abitanti i beneficiari, con 102 potenziali partecipanti al Puc. A Castelfidardo invece su una popolazione di 18mila abitanti, sono di meno i beneficiari, 137. I dati poi scendono passando ai Comuni più piccoli, ma anche qui emerge un dato, quello di Numana, che sfiora il dato di Camerano per numero di beneficiari (39 a 41), ma lo supera in percentuale visto che ha la metà degli abitanti. La legge stabilisce che il beneficiario del reddito di cittadinanza è tenuto ad offrire la propria disponibilità per la partecipazione a progetti a titolarità dei Comuni, utili alla collettività. Dovrà mettere a disposizione del territorio dove risiede un numero di ore non inferiori a 8 ore settimanali, aumentabili fino a 16 e la mancata partecipazione ai progetti da parte di uno dei componenti maggiorenni del nucleo familiare comporta la decadenza del beneficio. Potranno prestare servizio in diversi ambiti: culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni.

 

Il precorso segnato dall’Ambito sociale 13 di cui Osimo è Comune capofila prevede l’approvazione delle linee guida da parte del Comitato dei Sindaci forse già la prossima settimana. Una volta approvate si procederà con una manifestazione di interesse per intercettare la disponibilità ad attivare progetti Puc da parte del terzo settore o di altri enti, sia pubblici che privati. Nel frattempo, i Comuni stessi potranno in autonomia attivare i Puc nei settori che riterranno più utili. «Ad Osimo -spiega l’assessore ai servizi sociali Paola Andreoni- stiamo definendo gli ambiti nei quali attivare i Puc tenendo conto che i beneficiari del reddito di cittadinanza non possono ricoprire ruoli o posizioni nell’organizzazione del proponente il progetto, non possono sostituire lavoratori assenti a causa di malattia, congedi parentali, ferie ed altri istituti, o venire impiegati per far fronte a esigenze di organico». 



Le linee guida dovranno definire il numero dei Puc da attivare in ogni nucleo familiare, la durata (ad esempio fino a 18 mesi corrispondente alla durata del Rdc), le ore settimanali, la quota da riconoscere a chi attiva i Puc per coprire i costi (assicurativi, della visita medica, del corso sulla sicurezza, dei dpi e spese per la gestione amministrativa). «E’ una importante occasione di esperienza lavorativa e di inclusione sociale. La speranza -commenta l’assessore e vicesindaco di Osimo, Andreoni- è che ci sia disponibilità ad attivare i Puc sia da parte del terzo settore che da parte d Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico