Osimo, un medico muore in strada malore fatale dopo una corsetta

Il dramma in strada a Campocavallo
OSIMO - Se ne è andato per un malore improvviso dopo la consueta corsetta mattutina. Osimo piange il medico di base Marco Falaschi, 51 anni. Originario di Varese, si era...

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OSIMO - Se ne è andato per un malore improvviso dopo la consueta corsetta mattutina. Osimo piange il medico di base Marco Falaschi, 51 anni. Originario di Varese, si era trasferito da molti anni nelle Marche, dove aveva uno zio, anche lui medico, a Filottrano. Specializzato in neurologia, Falaschi da ormai di medico di famiglia in via Aldo Moro, zona sud di Osimo, di fronte ai licei. Aveva preso in carico i mutuati del compianto dottor Giorgio Fanesi, sostituendolo nella sua attività di medico di base. Come spesso faceva, quasi quotidianamente, anche ieri mattina era andato con la sua macchina a Campocavallo per fare una lunga passeggiata, mista a corsetta, lungo la pista ciclopedonale Girardengo. Era lì, lungo il fiume Musone, che si ricaricava, si manteneva in forma e amava trascorrere il tempo libero di prima mattina per rimettersi in contattato con la natura. Ma è stata proprio quella passeggiata o corsetta che ha fatto ieri di prima mattina che potrebbe averlo tradito. Alle 8, finita l’attività sportiva consueta, il dottor Falaschi ha ripreso la sua auto ed è andato a far colazione al bar di fronte al Santuario della Beata Vergine Addolorata di Campocavallo. Un caffè con una pasta dopo la corsa e poi via, ancora al volante della sua auto per tornare nell’abitazione di via Flaminia II, al civico 48 della strada provinciale che da Osimo porta a San Sabino, vicino all’ex villino verde. Ma dopo neanche 300 metri, dopo aver svoltato a destra, da via Jesi a via Covo, ha avvertito un forte malore. Il dottor Falaschi ha cercato di mantenere il controllo del mezzo ed ha fermato la marcia lungo la strada vicino alla scuola materna. Ha provato a chiedere aiuto scendendo dall’auto, ma essendo le 8,30 di mattina, non c’erano persone lungo il marciapiede. Inutili i tentativi di soccorso. 
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Corriere Adriatico