Osimo, per l'imprenditore Bravi ora è più vicino il ritorno a casa

L'imprenditore osimano Pierino Bravi
OSIMO - Sono già trascorsi due anni dall'arresto in un hotel di Atlanta, di Pierino Bravi accusato di aver molestato una cameriera portoricana. L'imprenditore...

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OSIMO - Sono già trascorsi due anni dall'arresto in un hotel di Atlanta, di Pierino Bravi accusato di aver molestato una cameriera portoricana. L'imprenditore osimano di 58 anni aveva prenotato una camera per partecipare a una fiera commerciale nella capitale della Georgia, quando rientrando in albergo, la sera del 17 aprile 2014, si era trovato davanti gli agenti che lo avevano ammanettato sulla scorta della denuncia sporta dalla presunta vittima, una 38enne che sostiene di essere stata aggredita in un corridoio della struttura qualche ora prima.


Nessuna telecamera ha registrato il fatto e dagli atti d'indagine non emergono testimonianze ma da quel momento è iniziata l'odissea giudiziaria che ha regalato qualche capello bianco in più e meno voglia di sorridere a Bravi e ai suoi familiari. Chiamato a rispondere di 'aggravated sexual battery', 'false imprisonment' e 'simple battery' davanti alla legge dello Stato della Georgia, è stato ristretto in diversi carceri prima di ottenere gli arresti domiciliari in attesa che le trattative tra il suo legale e il procuratore distrettuale arrivino alla formulazione di un accordo per evitare di finire in aula davanti a una giuria popolare.

In questi 24 mesi di custodia cautelare, il 58enne ha sempre sperato di poter dimostrare la sua estraneità ai fatti, di rientrare in Italia avendo versato una cauzione di circa 200 mila euro. Alla vigilia di questo doloroso anniversario, pare però che si sia aperto uno spiraglio. Non c'è ancora una data certa per tornare davanti al giudice (si attendono sviluppi per maggio) ma per tecnicismi procedurali, amici e familiari ritengono che la vicenda giudiziaria potrebbe risolversi prima della fine dell'anno con il rientro in Italia dell'imprenditore.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico