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OSIMO - Mentre Osimo prova ad aumentare i controlli anti-Covid, Loreto trema per due casi positivi emersi in Comune. Ma andiamo per ordine e partiamo da Osimo, dove, nel weekend scorso, erano esplose le polemiche per gli assembramenti della movida in centro e i disagi creati da baby bulli.
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Per evitare altri problemi il sindaco Simone Pugnaloni ha firmato ieri una ordinanza che vieta l’utilizzo di vetro nella somministrazione di bevande e impedisce di consumare all’aperto in luoghi pubblici, in modo da evitare la folla vicino ai bar dei precedenti weekend.
Inoltre sono stati richiesti maggiori pattugliamenti alle forze dell’ordine con l’ausilio anche delle associazioni di protezione civile per sollecitare l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.
A Loreto invece è stata una corsa al tampone nelle ultime 48 ore dopo che un dipendente che lavora negli uffici tecnici e un consigliere comunale di maggioranza sono risultati positivi al Covid. «In via precauzionale - spiega il sindaco Pieroni - abbiamo predisposto già i molecolari a tutti quei dipendenti e amministratori che hanno avuto contatti diretti negli ultimi giorni con le persone positive», inoltre oggi verrà svolta la sanificazione dell’intero Municipio. «Il rispetto delle regole, di prevenzione e di distanziamento, ci fa essere sereni relativamente alla tutela della salute di tutti coloro che lavorano e transitano in Comune» assicura Pieroni. Per ora a fare i tamponi sono una trentina di dipendenti sui 70 della pianta organica. Su questo Andrea Raschia della Fp-Cgil, che già giovedì aveva scritto per avere delucidazioni sul rischio focolaio, ieri è tornato a fare pressing: «Bisogna estendere i tamponi a tutto il personale e per questo abbiamo sollecitato lo stesso laboratorio al quale si è rivolto il Comune e inoltre ci chiediamo se non era il caso di chiudere tutti gli uffici in attesa dei risultati».
Raschia chiede anche di «estendere il lavoro agile emergenziale, oltre le misure già assunte solo di alcuni dei responsabili, in una logica di distanziamento per rendere sicuro il lavoro degli operatori». Nel frattempo migliora ancora la situazione alla casa di riposo Recanatesi di San Sabino, che ieri ha segnalato un nuovo calo di positivi, da 36 a 31 in 24 ore, e il pieno rientro del personale (appena 8 ora in quarantena). La nota diffusa dai vertici della struttura, tuttavia, non chiarisce quanti decessi sono avvenuti a inizio focolaio: sarebbero una decina. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico