OSIMO - Svetta per numero di accessi, ma soprattutto è l’unica struttura che in Valmusone può affrontare i codici gialli e rossi. Eppure all’ospedale di...
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Allo stato attuale il pronto soccorso osimano conta su otto medici in tutto: al netto dei riposi, due di turno al mattino, due al pomeriggio e uno solo la notte. Di certo si viaggia sott’organico: la situazione ottimale sarebbe raggiungere almeno quota 12 medici. Gli infermieri sono invece 21 al pronto soccorso, tre ogni turno, ma anche loro avrebbero bisogno di qualche unità in più per una gestione perfezionata ed evitare la cosiddetta sindrome di burnout, ovvero un processo stressogeno che satura fisicamente e mentalmente il personale in un reparto che è tra i più usuranti in ambito ospedaliero e quindi genera un turnover eccessivo. Oltre ai numeri che non tornano del pronto soccorso, ecco che invece il Ss. Benvenuto e Rocco ha guadagnato diversi servizi ambulatoriali con l’integrazione avviata con l’Inrca dalla scorsa estate. Dalla nefrologia alla diabetologia, dall’oculista all’otorino, passando per l’urologia e l’ortopedia e finendo per la chirurgia del seno. Oltre ai servizi di radiologia e laboratorio analisi e alle sole tre degenze rimaste (medicina, pneumologia e chirurgia) c’è poi l’Abi, un reparto dedicato ai day hospital, pazienti arrivati a Osimo per chirurgie ambulatoriali, come gli interventi di gastroenterologia, che sta diventando fiore all’occhiello del Ss. Benvenuto e Rocco. In attesa della nomina del primario Maurizio Burattini, finora solo facente funzione in medicina, e di quello in arrivo di anestesia, di questo quadro generale tra rinforzi non più rinviabili al pronto soccorso e integrazioni da proseguire in altri ambiti parlerà il sindaco Pugnaloni al governatore Cerisicoli nel summit del 16 gennaio. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico