La Tari costa 1 euro in più a famiglia ad Osimo: il mini-aumento spacca il Consiglio

La Tari costa 1 euro in più a famiglia ad Osimo: il mini-aumento spacca il Consiglio
OSIMO -  La Tari 2023 aumenterà di appena lo 0,26%, circa 1 euro a famiglia, eppure ci scappa la polemica nel consiglio comunale che giovedì sera, con i soli...

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OSIMO -  La Tari 2023 aumenterà di appena lo 0,26%, circa 1 euro a famiglia, eppure ci scappa la polemica nel consiglio comunale che giovedì sera, con i soli voti della maggioranza, ha approvato aliquota e regolamento della tariffa rifiuti. Le opposizioni hanno contestato che, a fronte di una differenziata in aumento, gli utenti non si sono visti ridurre la tariffa e per questo hanno chiesto all’amministrazione comunale di prevedere maggiori agevolazioni per i meno abbienti. 

 

Il voto


Molti delle opposizioni hanno ammesso che a decidere le aliquote è ormai da anni la Arera, l’authority nazionale, non più l’ente locale, per questo sul regolamento Tari alcuni si sono astenuti, come Ginnetti (Progetto Osimo) e Donia (M5s) mentre le Liste civiche si sono divise. Bordoni ha votato contro, il debuttante capogruppo Sabbatini assieme al candidato a sindaco Antonelli a favore. Segno che le acque agitate post primarie del 2 aprile non sono ancora passate nel movimento latiniano.

Tornando alla Tari, il Pd ha evidenziato che l’aumento è minimo nonostante il caro prezzi che ha influito anche sul costo del servizio da parte di Astea, mentre l’assessore al bilancio Mauro Pellegrini ha ricordato che il Comune confermerà l’estensione d’ufficio del bonus Tari a chi già percepisce quello per luce, acqua e gas e verrà riconosciuta agevolazione del 40% sulla parte variabile della tariffa. Inoltre il Comune prevede 100mila euro per un bando a sostegno delle famiglie per il pagamento delle utenze, compresa la Tari, rispondendo a chi era rimasto escluso dalla procedura del 2022, probabilmente però riducendo il contributo di 700 euro dell’anno scorso in modo da ampliare la platea. Approvata poi l’adozione definitiva della variante al Prg per la nuova viabilità da Osimo all’Inrca dell’Aspio, anche qui però con l’ok solo della maggioranza.

Per le Liste civiche il Comune avrebbe perso i contributi da 2,5 milioni di euro per la bretella tra via Ancona e via Sbrozzola a San Biagio perché non ha rispettato una scadenza di fine 2022. Il sindaco Pugnaloni ha replicato: «Non ci è giunta nessuna comunicazione di revoca fondi, noi procediamo con la procedura burocratica e poi vedremo se la Regione riuscirà a riconfermare le risorse oppure se ci penserà la nostra amministrazione come già accaduto per il bypass di Padiglione». Infine, quasi all’unanimità, è passata la delibera con cui il Comune accetta la donazione della Casa del Popolo da parte della Fondazione Primo Maggio, da trasformare in centro culturale nell’ambito della riqualificazione del Parco della Rimembranza. A favore Progetto Osimo e M5s, astenute le civiche, contrario solo Alessandrini della Lega, che attacca.



«Dietro all’apparente regalo il Comune si sobbarca un immobile ammalorato, poco fruibile e da bonificare visto la massiccia presenza d’amianto. I cittadini non ci guadagneranno nulla mentre la Fondazione, quindi il Pd, si sarà liberato di un peso importante». Dello stesso avviso Michela Staffolani portavoce di Fdi, fuori dal civico consesso: «Nessuno contesta l’importanza storica dello stabile e la necessità di spazi giovanili, ma non è un immobile appetibile, non c’è passo carrabile e non c’è un preventivo di spesa». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico