«Giocavo a Dragonball e seguivo il fiume». Così il bimbo di 6 anni si è salvato dopo essere scivolato in un dirupo

«Giocavo a Dragonball e seguivo il fiume». Così il bimbo di 6 anni si è salvato dopo essere scivolato in un dirupo
OSIMO - «Perché piangi, sto bene, stavo giocando a Dragonball». Così il piccolo Alberto, 6 anni, si è rivolto al vicesindaco di Apiro, Roberto...

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OSIMO - «Perché piangi, sto bene, stavo giocando a Dragonball». Così il piccolo Alberto, 6 anni, si è rivolto al vicesindaco di Apiro, Roberto Morelli, quando si è sciolto in un pianto di emozione e liberazione ritrovandolo dopo 3 ore di disperazione generale. Durante le quali tutti sono rimasti col fiato sospeso per l’improvvisa scomparsa del piccolo bimbo osimano scivolato in un dirupo sul Monte San Vicino, in zona Pian dell’Elmo.

 

Dove sabato mattina era salito per una passeggiata tra la neve con il papà Francesco Agostinelli, la zia Beatrice e una sua amica. Il papà è molto conosciuto a Osimo per essere imprenditore nel settore delle rinnovabili, ex calciatore di Osimana, Passatempese, San Biagio, e giovanili del Parma, ora allenatore dei Giovanissimi dell’Osimana, che ieri mattina ha portato regolarmente alla partita, vincendola anche. 


Tre ore al gelo


Ripercorrendo ieri l’accaduto, ha spiegato come il figlio di 6 anni sia riuscito a trascorrere senza panico oltre 3 ore da solo al freddo, camminando per circa 5 chilometri. «Lo abbiamo portato spesso a fare escursioni, ama la natura, eravamo già stati a Pian dell’Elmo ma con la neve è diverso, non ci sono punti di riferimento, lui però –racconta papà Francesco - è un bimbo coriaceo, non si è spaventato, ha vissuto tutto come un gioco. Ci ha detto: papà mi sono perso, ma ho visto il fiume che scendeva e l’ho seguito pensando che mi avrebbe portato a valle, verso il parcheggio». Alberto forse non si è reso conto del rischio, del fatto che sia stato ritrovato alle ultime luci prima del tramonto, con la possibilità di trascorrere la nottata sotto zero, senza neanche aver pranzato. «E’ stato un miracolo - dice papà Francesco - posso solo dire grazie a tutti i soccorritori e al vicesindaco di Apiro, Roberto Morelli, che conoscendolo bene ha ripercorso tutto il sentiero ritrovando Alberto, che quando l’ha visto non è apparso spaventato, anzi, aveva in mano un bastone e un ferro di cavallo, gli ha detto che aveva giocato a Dragonball». 


Nella grotta


Poi ripercorre l’accaduto: «Eravamo alla grotta di San Francesco, stavamo per tornare indietro per il pranzo. Alberto stava giocando con due stalattiti di ghiaccio, mi sono girato per vedere mia sorella che stava cadendo sulla neve e quando ho rimesso gli occhi su di lui era già scomparso, era scivolato nel dirupo. A mo’ di slitta è arrivato fin quasi a valle, avrà fatto almeno 5-600 metri, mi sono gettato seguendo le orme, ma ad un certo punto le ho perse».

In pochissimi istanti il bimbo era riuscito a prendere il sentiero, a proseguire verso il fiume. Quando il papà l’ha risentito al telefono, mentre stava risalendo con i soccorritori, Alberto gli ha detto che non aveva sentito i suoi richiami ma che era sulla jeep che amava.

«Avrò rifatto quei 600 metri su e giù dieci volte, mi sono quasi assiderato i piedi e mi hanno dovuto curare in ambulanza» ha rivelato Francesco. Il figlio invece è stato portato al Salesi in elisoccorso per accertamenti. Nella caduta aveva preso qualche colpo, traumi lievi, ma già sabato sera è stato dimesso ed è tornato a casa con mamma, papà e fratello maggiore. Il piccolo “Indiana Jones” sta bene e ieri, dopo aver pranzato in campagna con i familiari, ha passato il pomeriggio allo skatepark di Osimo per vivere nuove emozioni sotto gli occhi del papà. Che assicura: «E’ fin troppo coraggioso, la prossima volta che faremo passeggiate gli metterò il gps».

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Corriere Adriatico