L’azienda gioiello strega il brand del lusso: Chanel investe a Osimo, acquisita la Paima

L’azienda gioiello strega il brand del lusso: Chanel investe a Osimo, acquisita la Paima
OSIMO  - Chanel vuole tornare ad essere il brand numero 1 al mondo nel settore del lusso e per farlo ha deciso di proseguire i suoi investimenti in Italia. In particolare il...

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OSIMO  - Chanel vuole tornare ad essere il brand numero 1 al mondo nel settore del lusso e per farlo ha deciso di proseguire i suoi investimenti in Italia. In particolare il gruppo francese ha messo gli occhi, e ora anche i soldi, su una delle più floride aziende di Osimo, la Paima Srl con sede in via Monte Vettore, a Casenuove. Sorta nel 1963 come piccolo atelier artigiano della famiglia osimana Marabini, ad oggi l’azienda conta 200 dipendenti interni più una dozzina a domicilio.

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Nel tempo si è issata ai vertici italiani nel settore maglieria di qualità e dispone di un reparto tecnologico molto avanzato, che fonde innovazione e lavoro artigiano per proporre lavorazioni conto terzi, con un alto livello di made in Italy apprezzato anche all’estero. Tra i clienti appunto Chanel, che non ha mai nascosto di considerare Paima uno dei suoi fornitori di riferimento. Fino a che, questa estate, ha deciso di far il passo decisivo acquisendo il pacchetto di maggioranza della ditta. Da Casenuove bocche cucite, in attesa che a ufficializzare la compravendita sia il gruppo francese.

Ma a quanto risulta la famiglia Marabini ha ceduto a inizio estate il 70% della Paima a Chanel, restando quindi in società e ottenendo tutta una serie di clausole di salvaguardia, sia per quanto riguarda le maestranze sia sul ricambio generazionale, con la famiglia Marabini che potrà continuare a lavorare per la storica e florida azienda, specializzata nella realizzazione di articoli di maglieria sia da donna che da uomo, in tessuti di cachemire, lana e cotone. A metà luglio i Marabini hanno incontrato i sindacati territoriali di settore per annunciare la svolta con la cessione del 70% ai francesi. 


Non si conoscono i dettagli economici di una compravendita milionaria, ma la direzione avrebbe assicurato che la logica dell’operazione non è di natura finanziaria bensì industriale. L’obiettivo è dare una prospettiva di lungo periodo alla Paima, attraverso un sodalizio che garantirà risultati importanti in termini di qualità e produttività. Dal punto di vista organizzativo non cambierà nulla rispetto alla situazione attuale: Paima continuerà a lavorare per gli stessi clienti per i quali ha lavorato in tutti questi anni, senza al momento alcuna esclusiva per il brand Chanel, nonostante sia ora l’azionista di maggioranza. Ed anche le professionalità presenti in azienda non sono a rischio, in quanto il gruppo francese non avrebbe stabilimenti di produzione in grado di svolgere le attività che vengono effettuate a Osimo. Niente smantellamento dunque, niente rischio delocalizzazione, la Paima è un gioiello da circa 50milioni di euro di fatturato nel 2020 sul quale Chanel continuerà a investire. D’altronde la strategia è la stessa che ha spinto i francesi ad acquisire altre aziende in Italia. 


Nel 2019 la casa di moda fondata nel 1883 da Coco Chanel è entrata in Conceria Samanta, storico brand pisano, è diventa socio di maggioranza della pelletteria Renato Corti che ha stabilimenti a Milano e Firenze, e poi ha rilevato il 40% della Mabi, che produce borse di lusso in Friuli e Toscana. Ora l’investimento a Osimo, che va visto in chiave positiva, come storia di una piccola impresa di famiglia che ha saputo strutturarsi e crescere fino a calamitare l’attenzione di una delle più grandi multinazionali di settore, garantendosi un futuro roseo.

 

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Corriere Adriatico