OSIMO - Con una Lancia Y rubata hanno cercato di colpire di nuovo il negozio di biciclette di Campocavallo, ma questa volta la spaccata non è andata a compimento, lasciando...
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La spaccata però non è andata come pensavano, perché il sistema antifurto è entrato in funzione con l’allarme e il nebbiogeno, facendoli scappare a mani vuote. Il negozio era stato preso di mira due anni fa, l’11 febbraio 2015 e allora, non essendo provvisto di protezioni antifurto, i ladri riuscirono a portar via una quindicina di biciclette professionali racimolando alla fine un bottino di circa 40mila euro. «Dopo quel mega furto - hanno raccontato ieri mattina i fratelli Magnaterra, Michele e Luca - abbiamo predisposto dei sistemi per evitare altre razzie e così è successo, non sono riusciti ad entrare e al di là dei danni alla vetrina non hanno potuto prendere nulla».
Due anni fa entrarono «forzando semplicemente la porta d’accesso al negozio, questa volta -h a raccontato ieri Luca dal negozio riaperto regolarmente - non ce l’hanno fatta perché il sistema antifurto li ha fatti scappare». Dopo il colpo del febbraio 2015 i due fratelli Magnaterra hanno infatti piazzato due piloni in cemento davanti all’ingresso per evitare che si usassero delle auto come ariete per sfondarlo, hanno installato l’allarme con nebbiogeno e chiamata diretta a sorveglianza privata e titolare ed infine hanno messo dietro le vetrate una griglia in acciaio. Una sorta di bunker, che in effetti ha funzionato. I ladri c’hanno provato lo stesso e non si erano dati per vinti. Come dimostrano le immagini della videosorveglianza del piazzale di fronte al negozio, verso le 3,30 i malviventi avevano svolto un sopralluogo per capire la situazione. Accortisi dei due piloni in cemento davanti all’ingresso e del muretto di circa 60 centimetri che sorregge la vetrina accanto, verso le 4 sono tornati a bordo di una Lancia Y rubata e con una pedana in legno come scivolo.
A quel punto in retromarcia usando l’auto come ariete sono saliti sullo scivolo improvvisato per sfondare la vetrina, protetta altrimenti dal muretto in cemento che la sostiene. La vetrata ha ceduto di schianto, ma dietro c’era la grata in acciaio che ha impedito ai ladri di entrare nel negozio ed anzi, l’allarme scattato col nebbiogeno li ha fatti scappare prima dell’arrivo, dopo pochi minuti, dell’Axitea. Sono fuggiti così di fretta che i ladri hanno lasciato la Lancia Y ancora col motore acceso. Dalle immagini si vedono che scappano a piedi, forse attesi da un palo nelle vicinanze. Indagini in corso e non è escluso che si possa addivenire all’identificazione dei ladri. «Questa volta - ha aggiunto Luca Magnaterra - ci è andata bene, hanno fatto danni ingenti agli infissi cercando di sfondarli con l’auto, non li abbiamo ancora quantificati, ma poteva andar peggio». Il fratello ha sporto denuncia ai carabinieri di Osimo che indagheranno sul tentato furto. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico