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SENIGALLIA - "Non restare a piangere sulla mia tomba, non sono lì, non dormo”. Una vita spezzata a 17 anni: come si può morire, nel 2022, travolti da un fiume? Non ci possono essere risposte plausibili per capire la morte di Noemi Bartolucci, trascinata via dalla furia del Nevola, in contrada Coste, nel piccolo centro di Barbara. Il Nevola fino a poco prima era un impercettibile corso d'acqua (nasce fra Castelleone di Suasa e Barbara dall'unione di due torrenti, il Fenella e l'Acquaviva). «Volevamo scappare in auto - ha racconta Simone, il fratello maggiore -. Mia madre e mia sorella sono salite sulla loro, io non ho fatto in tempo. Mi sono arrampicato su un albero, mi sono voltato e non c’erano più. Sono scomparse davanti ai miei occhi». Occhi che ora ci sorridono solo in foto.
Il Canto Navajo
I compagni di classe del Liceo Classico Giulio Perticari di Senigallia hanno voluto dedicare il Canto Navajo a Noemi: “Non restare a piangere sulla mia tomba, non sono lì, non dormo.
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Corriere Adriatico