«Niente punto nascita, pronti a bloccare il casello dell’A14»

«Niente punto nascita, pronti a bloccare il casello dell’A14»
FABRIANO - «Unire le forze con tutti Comuni montani che vanno dal Pesarese al Maceratese per difendere i territori cercando anche collaborazioni con i Comuni umbri...

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FABRIANO - «Unire le forze con tutti Comuni montani che vanno dal Pesarese al Maceratese per difendere i territori cercando anche collaborazioni con i Comuni umbri confinanti». È la proposta del consigliere Olindo Stroppa (Fi), a poche ore dall’esito negativo del Consiglio di Stato che ha respinto richiesta di sospensiva presentata dal Comune di Fabriano per permettere al punto nascita del Profili di sopravvivere. Intanto gli attivisti fabrianesi sono pronti alla mobilitazione per salvare l’intero ospedale alle prese con continui problemi causa carenza di personale: «Bloccheremo ad oltranza il casello di Ancona Nord se la situazione non si sbloccherà con l’udienza del Tar prevista mercoledì». Non c’è pace per l’ospedale Profili.


«Abbiamo assistito all’ennesima beffa per il nostro territorio con il Consiglio di Stato che, giovedì, ha bocciato il ricorso per la chiusura della sala parto dell’ospedale rimandando la decisione al Tar. Siamo al solito gioco del rimpiattino» l’attacco di Stroppa. A questo dobbiamo aggiungere la chiusura del reparto Pediatria che attualmente svolge solo attività ambulatoriale dal lunedì al venerdì, 6 ore al giorno. Nei prossimi giorni probabilmente verranno accorpati Otorino e Ortopedia per far fronte ai turni delle ferie estive. Il rischio è che queste soluzioni provvisorie per i mesi estivi diventino permanenti causa mancanza di personale.

Il consigliere di opposizione critica anche la maggioranza fabrianese 5 Stelle perchè «l’ipotesi di costituzione di un’Area Vasta montana da approfondire ed inserire nel nuovo Piano Socio Sanitario regionale, è stata accantonata». Anche di questo si è parlato venerdì sera nell’assemblea pubblica indetta dai sindacati Cgil, Cisl e Uil. «È ora che la politica intervenga e cambi le norme. L’entroterra necessita di un punto nascite. Una intera popolazione non può sostenere 50 km di gallerie per mettere al mondo un bimbo. Il ministro Grillo deve riformulare i criteri dell’accordo Stato-Regioni e dal territorio ci si deve impegnare con unità per imporre deroghe in favore dei territori montani, considerato oltretutto che si sta varando il nuovo Piano sanitario regionale» il punto del consigliere Andrea Giombi, Fabriano Progressista. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico