FABRIANO - Non è colpa degli esercenti commerciali se nelle strade del centro storico di Fabriano ci sono schiamazzi e i residenti non riescono a dormire. È questa,...
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«Il Gip – ha comunicato l’avvocato Stefano Ragni - ha dichiarato infondata l’accusa, ritenendo i gestori delle due attività commerciali di via Balbo non responsabili del reato di disturbo della quiete pubblica, per aver gli stessi fatto quanto in loro potere al fine di evitare e o limitare gli schiamazzi ed i rumori molesti all’esterno del locale durante i fine settimana del periodo risalente agli anni 2017 e 2018». Si chiude, provvisoriamente, questo capitolo che, per tanto tempo, ha animato dibattiti e discussioni, sia nel bar della città della carta che sui social network. Due le posizioni nettamente opposte che si sono scontrate. Da una parte i residenti che reclamano, giustamente, il diritto a dormire, al riposo, al controllo del rumore soprattutto nei weekend quando, in certi casi, la situazione è degenerata per colpa di pochi soggetti turbolenti, dall’altra i commercianti che hanno diritto a lavorare e non si sentono responsabili di tutto ciò che accade lungo la strada. Le iniziative, per arginare, i facinorosi non sono mancate come lo studio della figura del bodyguard per tenere la situazione sotto controllo, o la pubblicazione di una nuova ordinanza da parte dell’Amministrazione comunale.
I residenti del centro storico, ormai da anni, da quando cioè Fabriano non è andata più avanti al ritmo scadenzato delle fabbriche che la rendeva città dormitorio, reclamano il diritto ad una vita normale e chiedono più controllo contro il divertimento del fine settimana e più educazione da parte degli utenti. «Negli anni abbiamo registrato la presenza incontrollata di centinaia di persone che sostano lungo la pubblica via fino a tarda notte – hanno denunciato alcuni residenti - bevendo, urlando, schiamazzando, fermando il traffico, danneggiando le automobili dei residenti e, perfino, espletando i propri bisogni a ridosso dei portoni delle abitazioni». Non è detto, quindi, che la querelle movida-residenti sia arrivata alla parola fine. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico