Addio a Mimmo D’Alessio, dirigente illuminato. È stato un pilastro del volley nazionale: ex vice presidente federale e fondatore del Brogliaccio

Addio a Mimmo D’Alessio, pilastro del volley nazionale
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ANCONA Dalla fondazione, quasi per gioco, di una squadra di pallavolo femminile destinata a fare la storia, fino alla vice presidenza della federazione nazionale dello sport a cui si è dedicato per tutta la vita. Con serietà, lungimiranza e un impegno infinito. Tutto il mondo del volley si è stretto ieri al cordoglio per la morte di Domenico “Mimmo” D’Alessio, scomparso a 74 anni. 

L’iniziativa

L’avvocato ed ex dirigente nazionale della Fipav si è spento nel pomeriggio di ieri all’ospedale di Jesi, dove poco più di una settimana fa si era sottoposto a un intervento chirurgico a cui sono seguite delle complicazioni. Il suo nome, conosciutissimo nel panorama sportivo marchigiano, è legato alla fondazione della squadra femminile di volley del Brogliaccio. Fu la creazione di un gruppo di amici, nonché studenti del Liceo Classico. Era il 1967 e D’Alessio figurava formalmente anche come allenatore. Il direttore sportivo era Franco Brasili, storico presidente del comitato regionale della Fipav e amico inseparabile di d’Alessio. Il Brogliaccio arrivò a giocare in serie A e in Europa, vincendo nel 1988 la Coppa Cev. Una cavalcata intramontabile, rimasta negli annali dello sport. D’Alessio, fratello del compianto Emilio, ex presidente del Parco del Conero, è stato dal 1988 al 2012 consigliere della Fipav nazionale. Nel 1995 è stato nominato vice presidente. Era anche membro dell'European Legal Commission della Cev. Nel 2005 è arrivata la Stella d’Oro del Coni.

«È stato uno dei più grandi dirigenti sportivi che le Marche abbia avuto» ricorda commosso Brasili. «Aveva un’intelligenza fuori dal comune, su di lui potevi sempre contare. È stato il pilastro del rinnovamento della federazione nazionale». Le parole dell’avvocato David Favia, suo amico: «Scompare un eccellente figlio di Ancona, un amico con il quale ho condiviso un pezzo di vita». Lascia la moglie Teresa e i figli Martina e Francesco.

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Corriere Adriatico