Ancona, addio Carlo Rossi, mentore dei medici. Luminare della chirurgia e lupo di mare

Addio Carlo Rossi, mentore dei medici Luminare della chirurgia e lupo di mare
ANCONA Generazioni di medici si sono formati grazie alle sue conoscenze, ai consigli e ai segreti che sapeva trasmettere. Migliaia di pazienti sono passati sotto le sue mani...

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ANCONA Generazioni di medici si sono formati grazie alle sue conoscenze, ai consigli e ai segreti che sapeva trasmettere. Migliaia di pazienti sono passati sotto le sue mani esperte: a distanza di decenni c’era ancora chi, incrociandolo in strada, lo ringraziava per avergli salvato la vita.  


La carriera


Si è spento a 93 anni l’ex chirurgo Carlo Rossi, storico primario dell’ospedale di Osimo, padre dell’armatore Alberto (presidente e amministratore delegato della Frittelli Maritime), di Matteo (avvocato) e di Cristina. Era malato da tempo, negli ultimi giorni era ricoverato all’ospedale di Torrette dove è sempre stato assistito amorevolmente dalla sua splendida famiglia, allargata a 8 nipoti e 5 pronipoti. Originario di Pavia, da giovane si trasferì a Ravenna dove il papà era proprietario di una storica farmacia. Cominciò la sua carriera in campo medico nella Maternità provinciale della clinica “Macedonio Melloni” di Milano, per spostarsi poi definitivamente ad Ancona come chirurgo all’Inrca. Negli anni ‘70, dopo aver vinto un concorso, divenne primario chirurgo all’ospedale Ss. Benvenuto e Rocco di Osimo. In veste di direttore sanitario, ammodernò il nosocomio e lo rese autonomo nei servizi da offrire alla città e agli utenti di tutta la Valmusone. Con lui sono guariti migliaia di pazienti e cresciute generazioni di stimati medici, di cui è stato maestro e mentore. Tutti ne conservano indelebile il ricordo di un professionista esigente, scrupoloso, severo ma dal grande cuore. Nutriva una passione innata per il suo lavoro, così travolgente da superare i confini della sala operatoria per abbracciare iniziative di carattere sociale, come le Giornate osimane di Chirurgia, congressi itineranti che si svolgevano a bordo di navi passeggeri con relatori di fama nazionale e internazionale. 
Oltre alla medicina, la sua grande passione è stata il mare. Si innamorò subito della Riviera del Conero, dove si trasferì stabilmente con la famiglia dopo il terremoto del 1972. Raggiunta la pensione, partecipò per un anno a una missione di ricerca internazionale in Antartide con l’Enea Cnr, in qualità di direttore sanitario. Un amore che ha trasmesso al figlio Alberto, che sul mare ha costruito un impero e, insieme alla figlia Claudia, ha conseguito successi mondiali nella vela.


La commozione 


«Ricordo le uscite con il suo piccolo motoscafo, si chiamava Woodpecker, il picchio - dice commosso l’armatore -. Con lui ho imparato a sciare sull’acqua. Il sogno di qualunque medico è che i propri figli facciano i medici. Ma lui capì che avevo un’altra vocazione e la assecondò. Stavamo navigando verso la Croazia quando gli rivelai che avrei voluto iscrivermi all’università di Scienze economiche marittime. Lui mi guardò e mi disse: «Bravo, bellissima scelta». Era un grande: non so se lo pensava davvero, ma nelle scelte importanti della vita, lui c’è sempre stato». I funerali del dottor Carlo Rossi si terranno domani alle 14,30 nella sua Numana, alla chiesa del Cristo Re. 
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Corriere Adriatico