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MONTEMARCIANO - Ha chiesto un incontro al sindaco, tramite il proprio legale, l’automobilista querelato dall’ente per un commento poco elegante affidato a Facebook dopo aver preso due multe in due settimane. L’esasperazione per 400 euro da pagare e 12 punti persi dalla patente, l’ha portato ad esagerare con le parole. Vuole risolvere la questione e probabilmente si scuserà. Il clima però sui famigerati photored installati nell’impianto semaforico sulla Statale di Marina è ancora pesante.
La lista civica Progetto Montemarciano ha chiesto un report sul loro utilizzo, tramite una mozione che verrà discussa nel prossimo consiglio comunale, intanto nell’ultima seduta dell’anno è intervenuta sulla querela sporta da Comune e polizia locale contro il cittadino. «In consiglio abbiamo manifestato la nostra preoccupazione per l’azione di querela – interviene Maurizio Grilli, capogruppo di Progetto Montemarciano -.
Intanto le telecamere sul semaforo del Mandracchio in entrata e uscita da Montemarciano, al confine con Falconara, sono diventate l’incubo degli automobilisti. Multe le hanno prese i residenti dei comuni limitrofi che utilizzano la Statale di Marina solo di passaggio. C’è malumore diffuso tra varie cittadine. I veicoli, per il timore di prendere la multa, non si spostano nemmeno quando passa un’ambulanza.
E’ quanto testimoniato dal consigliere Grilli. «C’è un luogo nel nostro territorio comunale dove avvengono delle scene raccapriccianti – commenta -. Si tratta di quel pericoloso incrocio adiacente il Mandracchio dove opera il dispositivo che rileva le infrazioni al rosso semaforico, alias photored. Ci sono diverse auto in coda su entrambe le corsie, arriva l’ambulanza a sirene spiegate, ma superare l’incrocio velocemente risulta impossibile a causa dei comportamenti a dir poco impacciati degli automobilisti che temono le reazioni perentorie del dispositivo tecnologico, che pare sempre pronto a punirli anche solo nelle intenzioni. Così succede che i poveri operatori 118 a bordo del mezzo in piena emergenza debbano inventarsi uno slalom in spazi ridottissimi. Dura tutto pochi secondi, per fortuna, ma chissà se quel tempo perso è ininfluente per i soccorsi».
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Corriere Adriatico