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MONSANO «Tu ci provi col mio ragazzo, sei andata a letto con lui. Non ti posso menare perché sono maggiorenne, putt...» E invece di lì a poco si sarebbe consumato il pestaggio, tutto al femminile, all’interno del bagno della discoteca Miami di Monsano. La vittima, residente a Montemarciano e all’epoca 17enne, si ritrovò a terra sanguinante, stordita da una raffica di calci al volto sferrati da due ragazze e da una ginocchiata così violenta da romperle il setto nasale. Finì all’ospedale, dimessa con 30 giorni di prognosi.
Le indagini
Per quell’aggressione, avvenuta nella notte tra il 16 e il 17 febbraio 2019, sono finite a processo tre ragazze con l’accusa di lesioni personali: una delle picchiatrici che non era ancora maggiorenne (giudicata a parte dal tribunale dei minori), una marocchina oggi 28enne, residente a Montemarciano e difesa dall’avvocato Paolo Zaccaria, e una cubana di 23 anni: quest’ultima, assistita dall’avvocato Valerio Barigelletti, era accusata di aver fatto da “palo”, presidiando la porta del bagno per evitare che qualcuno entrasse, ma ieri è stata assolta dal giudice Carlo Cimini.
«Continuavano a picchiarmi in due, anche quando ero a terra, con calci in faccia e sul corpo», ha raccontato la vittima prima ai carabinieri, in sede di denuncia, poi al giudice. Ieri sono stati ascoltati anche tre testimoni. A scatenare l’aggressione sarebbe stata la gelosia di una delle due picchiatrici, convinta che il fidanzato l’avesse tradita con la rivale in amore, che conosceva solo di vista.
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