Aggredito a bottigliate "Mi ha colpito alle spalle"

Aggredito a bottigliate "Mi ha colpito alle spalle"
MONSANO - E’ vivo per miracolo. Un ragazzo di Torrette preso di mira da un gruppetto di stranieri nei pressi della...

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MONSANO - E’ vivo per miracolo.




Un ragazzo di Torrette preso di mira da un gruppetto di stranieri nei pressi della discoteca "Miami", in via Liguria a Monsano. A quell’ora la discoteca era già chiusa. Un amico che interviene ad aiutarlo e viene colpito, di spalle e a tradimento, da un tunisino armato di una bottiglia di vetro rotta. La bottiglia raggiunge il ragazzo alla spalla e alla base del collo, a pochi centimetri dalla carotide. Ora è caccia all'aggressore, fuggito a bordo di una macchina.



Erano le 5 di ieri, la serata in discoteca giunta ormai agli sgoccioli. Molti giovani stavano andando a casa. Un ventenne residente a Torrette era stato preso di mira da un gruppetto di stranieri, quando l'amico (Roberto Frulla, 24 anni di Casine di Paterno, ad Ancona) è intervenuto per difenderlo. Pochi istanti concitati.



Sembrava tutto finito, Roberto e l'amico stavano andando verso la macchina, per tornare a casa. Ma una vettura si avvicina. Ferma all'improvviso, bruscamente. Scende un ragazzo - tunisino, conosciuto dai due solamente di vista - e scatta la violenza.



"Da raccontare non c'è molto - dice Roberto - stavo difendendo un amico ed è sceso un ragazzo tunisino dalla macchina. Ho sentito un rumore di vetri come se avesse rotto una bottiglia ...e credo che mi abbia colpito con quella".



Roberto viene aggredito mentre era di spalle, vigliaccamente. Tre fendenti scagliati a tradimento. La bottiglia rotta lo ha raggiunto alla spalla e alla base del collo, proprio sotto la nuca. Un taglio netto, profondo e in una zona particolarmente irrorata, tanto che il giovane perde molto sangue.



Immediatamente viene soccorso dai sanitari del 118 e trasportato con l'ambulanza della Croce verde al Pronto soccorso dell'ospedale 'Carlo Urbani'. Gli vengono applicati dei punti di sutura, per fortuna le ferite non hanno raggiunto le arterie. Se il colpo lo avesse raggiunto di fronte o lateralmente, sarebbe finita in tragedia.



"Mi hanno messo 30 punti tra collo spalla e viso...ora sono a casa", racconta ancora Roberto, che gli amici chiamano affettuosamente "Sekko". Il giovane è stato dimesso nel primo pomeriggio con una prognosi di 7 giorni salvo complicazioni. In ospedale, all'alba, si è presentato anche l'amico per farsi medicare delle contusioni.



Sul posto erano intervenuti i Carabinieri del Norm di Jesi e gli agenti del Commissariato che hanno sentito dei testimoni. Le indagini sono in corso per rintracciare i responsabili della brutale aggressione i cui motivi restano ancora tutti da chiarire. Forse, il tunisino era in preda ai fumi dell'alcol. Probabilmente gli saranno contestate le lesioni personali con l'aggravante dell'uso di un'arma. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico