Meningite sconfitta, migliorano le condizioni della maestra ricoverata

Meningite sconfitta, migliorano le condizioni della maestra ricoverata
SENIGALLIA  - Scongiurata l’epidemia da meningite batterica. Ieri si è concluso il periodo di incubazione e non si sono verificati nuovi casi. Sta meglio anche...

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SENIGALLIA  - Scongiurata l’epidemia da meningite batterica. Ieri si è concluso il periodo di incubazione e non si sono verificati nuovi casi. Sta meglio anche la maestra 50enne, l’unica ad essersi ammalata. Sciolta la prognosi, è fuori pericolo ma resta ricoverata. «È terminato il periodo di sorveglianza per l’insorgenza di nuovi casi – spiega la dottoressa Daniela Cimini, direttore dell’unità operativa di sorveglianza e prevenzione delle malattie infettive e cronico degenerative del Dipartimento di prevenzione dell’Area Vasta 2 -. Il meningococco è stato tipizzato dall’Istituto superiore di sanità e si tratta di un meningococco C.


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Grazie all’encomiabile collaborazione della dirigente, dei rappresentanti di classe, dei genitori, del personale della scuola primaria “Vallone”, sono stati sottoposti a terapia antibiotica, in pochissime ore 90 contatti stretti del caso affetto da meningite». La donna si era presentata al pronto soccorso dell’ospedale di Senigallia nelle prime ore della mattina del 17 gennaio scorso. La febbre non scendeva e si era preoccupata. Temeva si trattasse di qualcosa di più grave ed era proprio così. Appena le è stata diagnosticata la meningite batterica, è stata trasferita all’ospedale di Fermo ed è stata avviata la profilassi per i contatti stretti, in ambito familiare e scolastico.


«Le condizioni di salute dell’insegnante stanno migliorando – conclude la dottoressa Daniela Cimini -, ma la paziente è ancora ricoverata presso il reparto malattie infettive di Fermo, dov’era stata trasferita dal pronto soccorso di Senigallia». Diversamente dalla meningite virale, che è meno grave e si risolve nel giro di una settimana o dieci giorni, la batterica può avere esito anche letale e richiede comunque per guarire periodi di degenza piuttosto lunghi. La vicenda aveva generato un certo allarme in città, non appena resa nota dallo stesso servizio sanitario. Era necessario che chi fosse entrato in contatto con la donna si sottoponesse alla terapia antibiotica. Finalmente ieri è stato possibile tirare un sospiro di sollievo, sia per lo scampato pericolo nella collettività, non essendosi registrati altri casi, che per la maestra in via di guarigione. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico