Crudeltà social, Alessandra massacrata dall'ex: «Se l'è cercata». E il killer invece diventa un divo

Crudeltà social, Alessandra massacrata dall'ex: «Se l'è cercata». E il killer invece diventa un divo
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ANCONA - Lei, la 56enne Alessandra Matteuzzi, è stata massacrata sotto casa, a Bologna, lo scorso 23 agosto. Lui, l’ex compagno 27enne Giovanni Padovani, è stato arrestato e portato in carcere per l’omicidio, realizzato in parte a colpi di martello per tramortire la vittima. Nel giro di quattro mesi il femminicidio è stato ribaltato sui social: lei è stata tempestata dagli insulti degli hater; il calciatore senigalliese ha invece fatto il pieno di followers.

 

In mezzo, l’ira della famiglia della vittima, pronta a sporgere nuove denunce dopo quelle già presentate subito dopo i primi commenti d’odio comparsi in rete. Commenti che sembrano non fermarsi e tesi (quasi) a giustificare quanto accaduto sotto casa della donna, che dopo la fine della relazione aveva denunciato per stalking il suo ex. «La vera vittima è il suo compagno» ha scritto un utente sulla pagina Facebook della 56enne. E ancora: «Questo genere di donne narcise, le conosco bene, fanno di tutto per portare all’esasperazione. Non voglio giustificare certamente questo delitto ma sicuramente la signora ha delle responsabilità». 


I commenti


Un altro commento, vicino alla foto della vittima: «A me questa gente non fa pena per niente, sono tutti o quasi finti perbenisti, passando per sante e queste persone di solito risultano arroganti anche nella vita quotidiana». E, poi, le frecciatine: «Non era una santa neppure lei», «Comunque come andava conciata», «Come mai lo aveva denunciato ma lo aveva ancora fra gli amici di Fb?». Altri commenti hanno toccato in maniera spregevole l’aspetto fisico della 56enne. Dall’altra parte c’è la posizione dell’ex compagno e calciatore Giovanni Padovani.

Lui, prima di finire in carcere, su Instagram aveva 270 followers: ora sono quintuplicati, oltre 1.250, e il numero continua a crescere. Come se non bastasse, pochi giorni dopo il delitto, su Facebook è nata una pagina a sostegno del 27enne dal titolo “Giovanni Padovani - un mito, una leggenda”. In questo caso, i like sono 6 e i followers 5. Stando alla procura, Padovani aveva agito per una irrefrenabile gelosia. Secondo la ricostruzione accusatoria, Alessandra era stata prima colpita con una martellata al volto, poi riempita di calci e pugni. Infine, l’ex si sarebbe accanito contro la donna utilizzando una panchina di ferro. 

 

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Corriere Adriatico