Bonus cultura utilizzato per comprare Playstation e cellulari: nelle Marche una delle frodi sulla 18App

Bonus cultura utilizzato per comprare Playstation e cellulari: nelle Marche una delle frodi sul 18App
JESI -  Il governo Meloni sta pensando di mettere in archivio il bonus cultura e la 18App. Una decisione fortemente contrastata che sta suscitando dibattiti su più...

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JESI -  Il governo Meloni sta pensando di mettere in archivio il bonus cultura e la 18App. Una decisione fortemente contrastata che sta suscitando dibattiti su più livelli. Ma tra i tra i dubbi avanzati dal governo di centrodestra  c'è anche  il rischio di frodi a mettere a rischio  lo stanziamento annuo di 230 milioni di euro per 18App. Tre le vicende più clamorose di truffa allo Stato, tra cui una anche nelle Marche.

Si fingevano sordomuti in un centro commerciale ad Ancona chiedevano fondi per i bimbi poveri: denunciati

Maxitruffa bonus cultura, l'inchiesta nelle Marche

A Jesi c'è stato un decreto di sequestro preventivo per circa 760mila euro a causa della vendita di beni che non rientravano nella normativa 18App coinvolgendo molti diciottenni. L'amministratore unico è stata condannata dal tribunale di Ancona a 8 mesi (pena sospesa), i ragazzi sono stati sanzionati con una multa. Secondo un'indagine condotta dai finanzieri della Compagnia di esi nell'ambito dell'operazione denominata 18App, è affiorato che i fondi del bonus cultura erano stati spesi indebitamente per acquistare Playstation e smartphone di ultima generazione. Circa 2.500 i neodiciottenni, residenti in quattordici regioni – di cui oltre 200 solo a Jesi e circa 80 nel Fabrianese- finiti nel mirino.

Al centro dell’inchiesta, la fruizione illegale nel 2017 e 2018 dello specifico bonus cultura dello Stato. Otto mesi di indagini, scattate su segnalazione del Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie di Roma. I finanzieri hanno individuato quale fulcro del sistema di frode una società di Jesi, amministrata da una donna attiva nel settore del commercio al dettaglio di apparecchi elettronici: sia attraverso il proprio sito internet che direttamente in negozio, consentiva alle famiglie di aggirare la normativa.

Il bonus utilizzato per acquistare Playstation e cellulari

Se il beneficio pari a 500 euro a persona doveva essere destinato esclusivamente all’acquisto di libri, musica digitale, biglietti per concerti, musei, mostre, fiere, spettacoli teatrali, cinema, concerti, i trasgressori con la complicità della srl jesina li usavano invece per acquistare soprattutto smartphone e videogiochi, ma anche videocamere portatili e personal computer. Tutti beni che, in base alla normativa vigente non potevano essere comprati. 

Le altre inchieste sono scattate a  a Napoli, dove è stata creata una vera e propria organizzazione criminale per la riscossione indebita delle 18App per un totale di 1,5 milioni di euro. A Catanzaro invece una società  inviava al ministero della Cultura richieste di rimborsi per la vendita di libri ed ebook in particolare per circa 1,7 milioni di euro complessivi.

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Corriere Adriatico