LORETO - Decine e decine di lettere per sollecitare il pagamento della Tares inoltrate a cittadini che, però, avevano già provveduto. È quanto è accaduto in questi giorni...
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Inevitabile il malumore dei cittadini disorientati, infastiditi e arrabbiati. C’è chi sta ancora cercando la ricevuta finita in fondo a chissà quale cassetto. Chi ha perso ore di lavoro per recarsi negli uffici comunali. Chi, vedendosi recapitare la raccomandata, non è escluso abbia pagato due volte. Sulla lettera viene chiarito che “Nel caso in cui il versamento non sia stato eseguito si sollecita il pagamento (..) entro 60 giorni dal ricevimento della presente con avvertenza che, in caso di inadempimento, si applicheranno le sanzioni previste”. Si fa inoltre presente che “Nulla ricevendo, l’Ufficio provvederà, senza ulteriore altro avviso, ad attivare tutte le procedure per il recupero delle somme dovute in forma coattiva”.
I solleciti non hanno risparmiato neppure diversi ex consiglieri e assessori comunali. In totale le spese di affrancatura ammontano a 6.427 euro. Alla base del disguido non c’è stata, però, la superficialità del personale addetto, bensì un problema tecnico con il software in dotazione in fase di controllo incrociato. E’ quanto spiega il commissario prefettizio Simona Calcagnini. “Per ottemperare alle scadenze di legge, il personale ha lavorato tantissimo anche sotto le festività natalizie. Il disguido - precisa - ha riguardato un numero limitato di utenti, compreso fra le 50 e cento persone rispetto alle mille e oltre missive inviate secondo le modalità dettate dal regolamento. Sono dispiaciuta per l’accaduto e mi scuso pubblicamente con tutti i cittadini”.
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Corriere Adriatico