LORETO - Fa più caldo nella sala d'attesa del punto di primo intervento che sul piazzale esterno dell'ospedale “Santa Casa” di Loreto, in questi giorni di afa. Un...
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Il reparto di prima emergenza del presidio lauretano è sovraffollato di turisti provenienti dalla riviera, affetti da virus gastro-intestinali, colpiti da piccoli traumi o bersagliati da punture d'insetto. Forse anche a causa dell'inconveniente tecnico, qualche giorno fa è scoppiata una bagarre tra i parenti di una piccola paziente di 4 anni, accompagnata all'ospedale con il mal di pancia, e il personale, su chi doveva avere la precedenza nelle medicazioni. Così all’ospedale di Loreto sono arrivati i carabinieri.
Dopo l'ondata di caldo dei giorni scorsi è andato in tilt uno dei due motori che fanno girare l'impianto di aria condizionata del nosocomio e a pagarne le conseguenze immediate è stato proprio il Ppi dove, per il picco estivo di accessi, gli utenti sono costretti ad affrontare ore di estenuante attesa.
La gestione dei pazienti bloccati nella saletta è diventata più difficile e nel tardo pomeriggio di mercoledì, tra il caos della fila e la crescente preoccupazione per le condizioni di salute della figlia (in codice bianco), una turista del Nord in villeggiatura sulla costa, ha perso la pazienza. In un momento di agitazione la donna ha alzato la voce ritenendo che i sanitari stessero sottovalutando il malore della sua bambina.
L'episodio non ha avuto strascichi giudiziari dopo l'intervento dei militari ed è stato archiviato dopo il reciproco scambio di chiarimenti. L'impianto di areazione ieri, invece, era ancora in panne. Anche stavolta la burocrazia è riuscita a complicare tutto: il nuovo motore per la climatizzazione è arrivato ma non è stato ancora sostituito e montato per l'assenza della firma di un tecnico dell'Asur. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico