Malore in casa, Alessia non c'è l'ha fatta: morta a 22 anni dopo 8 giorni di agonia

Malore in casa, Alessia non c'è l'ha fatta: morta a 22 anni dopo 8 giorni di agonia
LORETO - Un malore in casa, ambiente protetto per antonomasia. E in un attimo i sogni di una ragazza di appena 22 anni, ex studentessa dell’Istituto alberghiero...

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LORETO - Un malore in casa, ambiente protetto per antonomasia. E in un attimo i sogni di una ragazza di appena 22 anni, ex studentessa dell’Istituto alberghiero Einstein-Nebbia di Loreto, si sono frantumati contro un destino crudele che l’ha strappata alla vita dopo otto giorni di agonia. Il cuore di Alessia Leonardi ha smesso di battere alle 10 di martedì scorso all’ospedale di Torrette dove era giunta in condizioni disperate lo scorso 30 giugno. Un codice rosso avanzato, che per otto interminabili giorni ha tenuto i familiari con il fiato sospeso nella speranza di un miracolo.


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La mamma Selene Tarabelli che quando si è sentita male si trovava con lei nell’abitazione alle porte delle mura lauretane. E il padre Roberto, volontario della Croce Azzurra a Porto Recanati, che è stato raggiunto subito dopo dalla telefonata che nessun genitore meriterebbe mai di ricevere.
 

La loro piccola aveva smesso di respirare all’improvviso, forse dopo aver ingerito del cibo. In pochi istanti aveva perso conoscenza, dopo essere andata in arresto cardiocircolatorio. Era stata portata in ospedale in elisoccorso, con il medico che per bruciare i secondi si era calato giù con il verricello mentre Icaro era in volo sopra il centro storico. E stava lottando tra la vita e la morte in rianimazione. L’ipotesi iniziale, quella di una violenta crisi asmatica, non ha trovato conferme: sembra che la giovane avesse da tempo problemi a deglutire. Non è escluso che possa essersi trattato di un soffocamento da cibo o di una patologia più grave non diagnosticata. L’ultimo saluto oggi alle 16 nella chiesa parrocchiale della Beata Maria Vergine Adolescente a Villa Costantina, poco distante dall’abitazione della nonna paterna, dove in tanti si stringeranno attorno al babbo Roberto, alla mamma Selene con Bledar, alle nonne Cinzia e Luciana, lo zio Samuele e la bisnonna Angela cui è toccato l’immenso dolore di perdere una nipote così giovane. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico