Brucia l'alt, poi sfida i carabinieri: preso dopo un inseguimento a 150 km/h, giovane nei guai

I carabinieri hanno inseguito e fermato il giovane
LORETO - Una fuga a 150 chilometri orari iniziata sotto la basilica della Santa Casa e finita con l’auto fuoristrada in una curva di via Impaccio, dopo aver rischiato di...

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LORETO - Una fuga a 150 chilometri orari iniziata sotto la basilica della Santa Casa e finita con l’auto fuoristrada in una curva di via Impaccio, dopo aver rischiato di travolgere altri due mezzi. Momenti di tensione nella tarda serata di lunedì a Loreto dove un recanatese di 24 anni, già noto per episodi analoghi e problemi di salute, ha ingaggiato una folle sfida con i carabinieri del Norm di Osimo. Il ragazzo era al volante della sua vettura, un’Alfa MiTo, quando attorno alle 22.30 si è imbattuto in un normale posto di blocco. Alla vista dei militari, anziché diminuire la velocità di marcia per accostare, ha preferito frenare bruscamente, sgommando al punto da sfiorare la pattuglia dell’Arma.

 


Poi si sarebbe fermato, continuando però a far rombare il motore per attirare ulteriormente l’attenzione dei carabinieri che nel frattempo erano saliti sulla gazzella per raggiungerlo. A quel punto ha pigiato sull’acceleratore innescando un rocambolesco inseguimento: da via F.lli Brancondi, la salita del Montereale in cui a settembre si svolge la storica corsa dei cavalli, la sua MiTo è sfrecciata lungo le strette vie alle porte del centro storico, tra Montereale vecchio e Costa d’Ancona, quindi ha imboccato via Impaccio in direzione Recanati. Nel tentativo di seminare i carabinieri del Norm, che a sirene spiegate lo stavano tallonando, il 24enne ha effettuando una serie di manovre pericolose per sé e per gli altri automobilisti, rischiando di provocare due frontali. La sua corsa si è conclusa in una stradina sterrata dove, all’altezza di una curva, ha perso il controllo della macchina. Nonostante il brusco arresto, il giovane è uscito pressoché indenne dall’abitacolo con l’aiuto dei militari. Sul posto è arrivato anche il padre del ragazzo che già in passato era finito nei guai per sorpasso pericoloso ed eccesso di velocità. Oltre al fermo del mezzo, gli è stata nuovamente sospesa la patente di guida. Sono in corso ulteriori accertamenti da parte delle forze dell’ordine e non è escluso possa essere formalizzata nei suoi confronti una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale. Nel trambusto di sirene e lampeggianti, l’inseguimento non è passato inosservato ai residenti di Villa Musone che hanno subito ricollegato la presenza dei carabinieri all’ennesimo intervento per i furti seriali e le rapine che da mesi stanno seminando paura nella frazione, soprattutto tra gli anziani e le persone sole. Un tema approfondito giovedì scorso dal comitato di quartiere nel corso dell’assemblea pubblica alla quale hanno preso parte la maggioranza consiliare ed alcuni esponenti di opposizione, per fare il punto sulla situazione e valutare nuove azioni da intraprendere. Nell’occasione il sindaco Moreno Pieroni si è impegnato, tra le altre cose, «ad inoltrare al Prefetto la richiesta di esercitare un’azione pressoria sull’unica autorità che, a fronte del grande lavoro svolto in questi mesi dai carabinieri, ha ora in mano tutta la documentazione per adottare le auspicate misure: la Procura di Ancona».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico