Loreto, autovelox nel mirino tre box sradicati e gettati a terra

Loreto, autovelox nel mirino tre box sradicati e gettati a terra
LORETO - Box velox nel mirino dei vandali, sradicati dal basamento e...

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LORETO - Box velox nel mirino dei vandali, sradicati dal basamento e gettati a terra. Sono almeno tre gli apparecchi danneggiati nel territorio comunale per i quali l’assessore alla Polizia locale, Giordano Battistoni, ha inoltrato una segnalazione ai carabinieri di Loreto. Gli episodi si sono verificati in giorni diversi, ma sempre durante le ore notturne. Pur considerando l’ipotesi di una “ragazzata”, non è escluso che a compiere il gesto possa essere stato un automobilista multato per eccesso di velocità. Qualcuno che accortosi di essere stato immortalato dalla telecamera, di volta in volta posizionata all’interno del box velox, ha sfogato la sua rabbia contro i dispositivi vuoti dislocati fra la Stazione e Costabianca. Non sarebbe la prima volta che succede nella Valmusone. Nel gennaio 2014, armati di un fucile a pompa caricato a pallettoni, ignoti avevano sparato all’autovelox di Casenuove di Osimo provocando danni per oltre 50mila euro. Anche in passato, qualcuno aveva forato la protezione in plexiglass per iniettare della schiuma poliuretanica nella postazione fissa collocata in via di Jesi, compromettendo irrimediabilmente la funzionalità del rilevatore di velocità. Qualche settimana prima, a Castelfidardo, una “spedizione punitiva” aveva invece costretto l’Amministrazione ad approntare una spesa di duemila euro per ripristinare l’autovelox appena inaugurato al Km 319,927 della Statale Adriatica, in località Effetto Luce. Dopo un primo tentativo di manomissione circoscritto alla rottura del flash, qualcuno era tornato sul posto per colpire ancora. Brandendo una sbarra in metallo aveva frantumato il vetro, infilando un braccio nel vano per impossessarsi del costoso macchinario che però era scivolato sul fondo. Tempo addietro, altri due box velox erano stati distrutti dalle fiamme: il piromane, mai individuato, aveva incendiato il dissuasore della velocità in via Bramante alla Pescara, nei pressi del distributore del latte dell’azienda agraria Magnaterra, e un secondo in via Torres, al quartiere Sant’Agostino, vicino al deposito di acqua e bibite di Camilletti.
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Corriere Adriatico