SENIGALLIA - Stangata sugli hotel a 3 stelle, con l’aumento dell’imposta di soggiorno ma gli albergatori non ci stanno. Il settore non passa un bel periodo come i dati...
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La Tasi gratuita per la prima casa, 1,7 per mille per le abitazioni di fascia A e 1 per mille per gli altri fabbricati. Ciò che preoccupa il settore del turismo è però l’imposta di soggiorno. «L’idea di ricalibrarla in base alla categoria la sancisce una recente sentenza – interviene Marco Manfredi, presidente dell’Associazione Albergatori –, però passare da 1 euro ad 1,20 a notte per i 3 stelle significa applicare un aumento del 20% e, se consideriamo che l’80% degli alberghi presenti in città sono di categoria 3 stelle, è facile immaginare l’impatto che potranno avere per un segmento importante del settore turistico». Lo scorso anno il Comune era intervenuto aumentando i 4 stelle, portati a 2 euro a notte, mentre in tutti gli altri si pagava 1 euro senza distinzione. Una recente sentenza dice che un cliente che si reca in una struttura ad 1 stella non può pagare come quello che sceglie un 3 stelle.
Da qui la necessità di variare. La proposta del Comune prevede, per gli alberghi, 50 centesimi per 1 stella, 1 euro per i 2 stelle e 1,20 per i 3 stelle. Restano invariati a 2 euro i 4 stelle. Alzati ad 1,20 agriturismi, country house e bed&breakfast. Per i campeggi 50 centesimi 1 stella, 80 le 2 stelle, 1 euro le 3 e 1,5 le 4. «Visto che in questi giorni sono disponibili i dati definitivi del 2017 è bene soffermarci anche su questi per capire che non è per noi un momento poi così favorevole – prosegue Manfredi –, sapevano che il 2017 era stato un anno non troppo florido per via del terremoto e infatti Senigallia, pur confermandosi in testa a livello regionale, registra un -6,6% di presenze. Per il 2018 non abbiamo dati, è andata un po’ meglio, abbiamo recuperato qualcosa ma non parliamo di grandi numeri quindi non possiamo andare avanti pensando sempre di aumentare le tasse». Martedì intanto inizia il tour della commissione bilancio per approfondire le proposte che dovranno poi essere approvate dal consiglio comunale entro dicembre. Il primo a relazione sarà Campanile. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico